Il consiglio direttivo della Bce ha approvato misure temporanee miranti ad ampliare la disponibilità di garanzie, facilitando così l’accesso delle banche al finanziamento e sostenendo il credito a imprese e famiglie, anche mediante un aumento della tolleranza al rischio dell’Eurosistema, con una riduzione generalizzata degli scarti di garanzia applicati su tutte le attività conferibili in garanzia.
In una nota l’istituto ha spiegato che si tratta di “una serie di misure senza precedenti sui collaterali per mitigare l’inasprimento delle condizioni finanziarie nell’area dell’euro” e che tali misure sono “complementari alle altre misure di recente annunciate”.
Le misure sono adottate nel quadro ‘Additional credit claims’, che permette alle banche centrali nazionali di ampliare la portata dei crediti ammissibili per le controparti nelle rispettive giurisdizioni.
Con questa estensione, si legge nella nota della Bce, sono inclusi anche i prestiti garantiti dal governo e dal settore pubblico a imprese, Pmi, lavoratori autonomi e famiglie “al fine di fornire liquidità anche ai prestiti che beneficiano dei nuovi regimi di garanzia adottati negli Stati membri dell’area dell’euro come risposta alla pandemia di coronavirus”.
Il consiglio direttivo della Bce ha adottato altre misure temporanee, tra cui la decisione di ridurre il livello della soglia minima per i crediti nazionali a 0 euro dai precedenti 25.000 euro per facilitare l’uso come garanzia di prestiti da piccole entità societarie.
Previsto inoltre “un aumento, dal 2,5% al 10%, della quota massima di strumenti di debito non garantiti emessi da qualsiasi altro gruppo bancario nel pool di garanzie di un istituto di credito”.
In aggiunta la Bce ha deciso di rinunciare “al requisito minimo di qualità creditizia per strumenti di debito negoziabili emessi dalla Repubblica ellenica per l’accettazione come garanzia nelle operazioni di credito dell’Eurosistema”.