Bce: mutui e prestiti, la crescita dei tassi e le attese di stabilità. I dati del Bollettino economico di gennaio

Bce Banca Centrale EuropeaDa maggio 2022, ossia prima che la Banca centrale europea (Bce) segnalasse il primo aumento dei tassi nell’attuale ciclo di inasprimento, i tassi sui prestiti alle imprese e sui mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono aumentati rispettivamente di circa 350 e 210 punti base.

A segnalarlo è il Bollettino economico n. 8 del 2023 diffuso oggi dalla Bce, che sottolinea come i tassi bancari sui nuovi prestiti alle società non finanziarie e alle famiglie abbiano “raggiunto il livello più elevato da quasi 15 anni, in un contesto di diminuzione dell’erogazione dei prestiti e di irrigidimento dei criteri di concessione del credito”.

In particolare, nel periodo compreso tra gli inizi di luglio 2022 e settembre 2023 i tassi di riferimento della Bce sono aumentati in modo sostanziale e rapido, per un totale di 450 punti base. Ciò ha determinato un netto aumento dei tassi sui prestiti a imprese e famiglie nei Paesi dell’area dell’euro.

I dati della rilevazione di ottobre 2023

A ottobre 2023 i tassi sui prestiti alle imprese sono saliti al 5,27%, rispetto al 5,09% di settembre. Tale aumento ha interessato tutti i periodi di determinazione iniziale del tasso di interesse ed è stato il più ampio per quelli compresi tra 1 e 5 anni. I tassi bancari sulle nuove erogazioni alle famiglie con finalità di consumo sono rimasti sostanzialmente invariati, al 7,9% a ottobre.

I tassi sui nuovi prestiti compresi nella categoria “altri prestiti alle famiglie”, che include le imprese individuali, sono aumentati al 5,55% a ottobre dal 5,38% di settembre.

I tassi sui nuovi mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono aumentati solo lievemente, collocandosi in ottobre al 3,91%, rispetto al 3,89% di settembre. “Questo minore tasso di incremento riflette la fase avanzata del ciclo di inasprimento e i crescenti volumi di prestiti rinegoziati, che hanno spinto al ribasso i tassi sui nuovi prestiti in alcuni paesi dell’area dell’euro. È stato inoltre più marcato per i mutui a tasso variabile rispetto ai prestiti a tasso fisso, in un contesto di eterogeneità tra paesi”, precisa il Bollettino economico.

La dispersione dei tassi sui prestiti tra Paesi si è mantenuta su un livello basso sia per le imprese sia per le famiglie.

I consumatori si attendono tassi stabili

I risultati dell’indagine sulle aspettative dei consumatori condotta dalla Bce e riferita a ottobre 2023 indicano che i consumatori si attendono tassi sui mutui ipotecari stabili e lievemente al di sopra dei livelli attuali nei prossimi 12 mesi. “Un’ampia percentuale netta dei partecipanti all’indagine ha percepito un inasprimento dei criteri di concessione del credito e prevede, per lo stesso periodo, maggiori difficoltà nell’ottenimento di prestiti per l’acquisto di abitazioni”, si legge nel documento.

Le indicazioni della Banca centrale europea

Una conferma arriva anche dalla Bce: “Sulla base della valutazione corrente, il consiglio direttivo ritiene che i tassi si collochino su livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo. Le decisioni future del consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a garantire tale ritorno tempestivo. Il consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo”.