Nonostante il mercato del lavoro continui a mostrare segnali di forte incertezza e malgrado gli evidenti effetti negativi del credit crunch, il calo degli oneri finanziari e l’ampia disponibilità di case e appartamenti sembrano dunque sufficienti a sostenere la domanda di abitazioni.
“Anche se la paura di un peggioramento del quadro economico è andata aumentando nelle scorse settimane, i nostri dati mostrano che il mercato immobiliare residenziale sta accelerando”, ha sottolineato Jospeh Carson, direttore global economic research presso AllianceBernstein Lp. “I numeri ci dicono inequivocabilmente che stiamo andando incontro a una ripresa, che sarà sostenuta anche dai recenti interventi di stimolo prospettati dalla Federal reserve”.
In risposta alla crescente domanda, a maggio i costruttori hanno messo in cantiere 516.000 nuove abitazioni, il 3,2% in più rispetto ad aprile secondo i dati del dipartimento del Commercio.
La National association of home builders/Wells Fargo, con sede a Washington, ha calcolato che l’indice di fiducia dei costruttori è cresciuto di un punto nell’ultimo mese, raggiungendo il livello più alto mai toccata dal maggio del 2007.
A giocare un ruolo determinante in questo scenario sono anche i tassi dei mutui, scesi in maniera significativa nell’ultimo periodo. Freddie Mac ha calcolato che la scorsa settimana il tasso medio su un prestito a 30 anni è sceso al 3,66 per cento la scorsa settimana, il valore più basso dal 1972.