A partire dal 2008 questi sei istituti hanno speso complessivamente quasi 38 miliardi di dollari in operazioni di acquisto, in patria o all’estero, aumentando considerevolmente il proprio giro d’affari.
Stando agli esperti di Bloomberg il merito di questo successo deve essere in buona parte attribuito agli standard imposti alle banche canadesi dall’Office of the superintendent of financial institutions, generalmente più elevati di quelli stabiliti dal Comitato di Basilea. Regole rigide che hanno però consentito agli istituti di far fronte alla crisi finanziaria globale senza ricorrere a quegli interventi di ristrutturazione e riorganizzazione che si sono invece resi necessari per i colleghi europei e statunitensi.
In questo modo durante l’anno passato le banche del Canada hanno potuto effetture acquisizioni per 14,4 miliardi di dollari, aumentando costantemente la solidità delle proprie azioni, il cui valore nel corso degli ultimi quattro anni ha segnato una crescita media del’4,8%, mentre il Kbw Bank Index (che include 24 banche, compresi i colossi statunitensi) ha registrato un meno 56%.