Abi: mutui, tassi a 3,02% a novembre. Recupera il fisso, che sale al 39% delle erogazioni

Abi, Rapporto mensileA novembre 2022, a seguito dei rialzi della Bce, i tassi sui mutui si sono attestati in media al 3,02%. A segnalarlo è il Rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo. L’Associazione bancaria ricorda come il tasso medio aveva raggiunto il 5,72% a fine 2007, prima della crisi.

Scorrendo la tabella dell’Abi è possibile osservare l’andamento dei tassi sui mutui, in progressivo aumento da gennaio. A inizio 2022 erano pari a 1,45%, sono poi saliti a 1,49% a febbraio, a 1,66% a marzo, a 1,81% ad aprile e 1,92% a maggio. A giugno hanno raggiunto e superato il 2%, portandosi a 2,04%, per poi arrivare a 2,15% a luglio, scendere a 2,07% ad agosto e salire a 2,26% a settembre e a 2,75% a ottobre.

Tassi di interesse bancari nel 2022 (medie mensili – valori %)

Mese di riferimento

Tassi sui mutui (nuove operazioni)

Tasso di riferimento Bce

Euribor a 3 mesi (Area euro)

Irs a 10 anni (Area euro)

Gennaio 2022

1,45%

0,00%

-0,56%

0,38%

Febbraio 2022

1,49%

0,00%

-0,53%

0,76%

Marzo 2022

1,66%

0,00%

-0,50%

0,99%

Aprile 2022

1,81%

0,00%

-0,45%

1,50%

Maggio 2022

1,92%

0,00%

‐0,39%

1,76%

Giugno 2022

2,04%

0,00%

-0,24%

2,26%

Luglio 2022

2,15%

0,50%

0,04%

1,96%

Agosto 2022

2,07%

0,50%

0,40%

1,96%

Settembre 2022

2,26%

1,25%

1,01%

2,68%

Ottobre 2022

2,75%

1,25%

1,43%

3,13%

Novembre 2022

3,02%

2,00%

1,83%

2,84%

Fonte: Monthly outlook Abi.

Su SimplyBiz è disponibile anche l’andamento dei tassi nel 2021.

Irs a 10 anni in calo rispetto a novembre

Il tasso Euribor a tre mesi nella media del mese di novembre 2022 si è attestato a 1,83%, rispetto all’1,43% di ottobre (1,01% a settembre; 0,40% ad agosto; 0,04% a luglio). Era in negativo nella prima parte dell’anno. Nella media dei primi 10 giorni di dicembre 2022 è salito a 1,98%.
Il tasso sui contratti di Interest rate swaps (Irs) a novembre si è attestato a 2,84%, in calo rispetto al 3,13% del mese precedente (ma sempre su valori più alti rispetto al 2,68% di settembre). Nella media della prima settimana di novembre 2022 è risultato pari a 2,56%.

A ottobre, il differenziale tra il tasso Swap a 10 anni ed Euribor a 3 mesi è risultato, in media, di 101 punti base (171 p.b. a ottobre; 167 a settembre e 74 p.b. un anno prima).

Percentuale di mutui tasso fisso recupera terreno e passa dal 37,4% al 39,1% del totale

Dalle segnalazioni del Si-Abi, si rileva che a novembre 2022 sul totale delle nuove erogazioni di mutui il 39,1% era costituito da mutui a tasso fisso. Erano il 37,4% a ottobre, il 40,7% a settembre e l’86,4% a gennaio.

Il Rapporto mensile dell’Abi riepiloga i dati del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia di novembre 2022 della Banca d’Italia, in base al quale nel terzo trimestre del 2022 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario si è attestata al 68% (67,5% nel secondo trimestre e 69,7% del I trimestre). Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è salito al 79% (78,9% nel secondo trimestre; 78,4% nel primo), e risulta essere il valore più alto dall’inizio della rilevazione.

I tassi degli altri prestiti

Secondo il bollettino mensile dell’Abi, a ottobre 2022:

  • il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e imprese è risultato pari al 2,96%, in aumento rispetto al 2,78%di ottobre e al 2,47% di settembre (2,32% ad agosto; 2,25% a luglio; 6,18% a fine 2007);
  • il tasso medio sui nuovi prestiti in euro alle imprese è salito al 3,11% dal 2,54% di ottobre e 1,99% di settembre (1,45% ad agosto; 1,31% a luglio; 5,48% a fine 2007).

Dinamica dei prestiti bancari, rallentano le erogazioni dei mutui (dal 5,3% al 5%)

Secondo i dati ufficiali di Banca d’Italia, a ottobre 2022 il totale dei prestiti alle famiglie è cresciuto del 4% (+4,2% a settembre; +4,1% ad agosto; -1,5% a novembre 2013). La dinamica dei mutui è risultata in lieve calo rispetto al mese precedente (+5% rispetto a +5,3%), stabile quella relativa al credito al consumo (+2,9%).

L’analisi della distribuzione del credito bancario per branca di attività economica mette in luce come a ottobre 2022 le attività manifatturiere, quella dell’estrazione di minerali ed i servizi rappresentino una quota del 58,9% sul totale (la quota delle sole attività manifatturiere è del 27,6%). I finanziamenti al commercio ed attività di alloggio e ristorazione incidono sul totale per circa il 22,2%, il comparto delle costruzioni il 9% mentre quello dell’agricoltura il 5,5%. Le attività residuali rappresentano circa il 4,5%

Sofferenze nette salgono a 18,4 miliardi a ottobre

A ottobre 2022 le sofferenze nette, cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, si sono attestate a 18,4 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto ai 16,2 miliardi del mese precedente (+1,2%) e in calo di circa 0,4 miliardi (pari a -2,1%) rispetto ad un anno prima. La riduzione è stata di 72,5 miliardi (pari a -81,6%) rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi).

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato pari allo 0,93% (0,92% a settembre 2022; 0,97% ad ottobre 2021; 1,41% ad ottobre 2020 e 4,89% a dicembre 2015).