A ottobre 2022 i tassi sui mutui si sono attestati in media al 2,73%. A segnalarlo è il Rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana), che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo. L’Associazione bancaria ricorda come il tasso medio aveva raggiunto il 5,72% a fine 2007, prima della crisi.
Scorrendo la tabella dell’Abi è possibile osservare l’andamento dei tassi sui mutui, in progressivo aumento da gennaio. A inizio 2022 erano pari a 1,45%, sono poi saliti a 1,49% a febbraio, a 1,66% a marzo, a 1,81% ad aprile e 1,92% a maggio. A giugno hanno raggiunto e superato il 2%, portandosi a 2,04%, per poi arrivare a 2,15% a luglio, scendere a 2,07% ad agosto e salire a 2,26% a settembre.
Tassi di interesse bancari nel 2022 (medie mensili – valori %)
Mese di riferimento | Tassi sui mutui (nuove operazioni) | Tasso di riferimento Bce | Euribor a 3 mesi (Area euro) | Irs a 10 anni (Area euro) |
Gennaio 2022 | 1,45% | 0,00% | -0,56% | 0,38% |
Febbraio 2022 | 1,49% | 0,00% | -0,53% | 0,76% |
Marzo 2022 | 1,66% | 0,00% | -0,50% | 0,99% |
Aprile 2022 | 1,81% | 0,00% | -0,45% | 1,50% |
Maggio 2022 | 1,92% | 0,00% | ‐0,39% | 1,76% |
Giugno 2022 | 2,04% | 0,00% | -0,24% | 2,26% |
Luglio 2022 | 2,15% | 0,50% | 0,04% | 1,96% |
Agosto 2022 | 2,07% | 0,50% | 0,40% | 1,96% |
Settembre 2022 | 2,26% | 1,25% | 1,01% | 2,68% |
Ottobre 2022 | 2,73% | 1,25% | 1,43% | 3,13% |
Fonte: Monthly outlook Abi.
Su SimplyBiz è disponibile anche l’andamento dei tassi nel 2021.
Irs a 10 anni al 3,10% nella prima settimana di novembre
Il tasso Euribor a tre mesi nella media del mese di ottobre 2022 si è attestato a 1,43%, rispetto all’1,01%, di settembre (0,40% ad agosto e allo 0,04% a luglio. Era in negativo nella prima parte dell’anno). Nella media della prima settimana di novembre 2022 è salito a 1,73%.
Il tasso sui contratti di Interest rate swaps (Irs) è cresciuto rispetto al mese di settembre, passando da 2,68% a 3,13%. Nella media della prima settimana di novembre 2022 si è registrato un valore pari a 3,10%.
A ottobre, il differenziale tra il tasso Swap a 10 anni ed Euribor a 3 mesi è risultato, in media, di 171 punti base (167 p.b. il mese precedente e 78 p.b. un anno prima).
Percentuale di mutui tasso fisso scesa al 37,4%
Dalle segnalazioni del Si-Abi, si rileva che a ottobre 2022 sul totale delle nuove erogazioni di mutui il 37,4% era costituito da mutui a tasso fisso. Erano il 40,7% a ottobre e l’86,4% a gennaio.
Il Rapporto mensile dell’Abi riepiloga i dati del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia di agosto 2022 della Banca d’Italia, in base al quale nel secondo trimestre del 2022 la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario è scesa al 67,5% dal 69,7% del I trimestre. Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è salito al 78,9% dal 78,4% del trimestre precedente, e risulta essere il valore più alto dall’inizio della rilevazione.
I tassi degli altri prestiti
Secondo il bollettino mensile dell’Abi, a ottobre 2022:
- il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e imprese è risultato pari al 2,78%, in aumento rispetto al 2,47% di settembre (2,32% ad agosto; 2,25% a luglio; 6,16% a fine 2007);
- il tasso medio sui nuovi prestiti in euro alle imprese è salito al 2,55% dal 2% di settembre (1,45% ad agosto; 1,31% a luglio; 5,48% a fine 2007).
Dinamica dei prestiti bancari. Erogazioni salite del 5,3% a settembre
Secondo i dati ufficiali di Banca d’Italia, a settembre 2022 il totale dei prestiti alle famiglie è cresciuto del 4,2% (+4,1% ad agosto; -1,5% a novembre 2013). La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata stabile rispetto al mese precedente per la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni (+5,3%), e in lieve aumento per il credito al consumo (+2,9% rispetto a +2,8%).
L’Abi riepiloga poi i dati relativi al secondo trimestre del 2022, quando la quota di acquisti di abitazioni finanziati con mutuo ipotecario è scesa al 67,5% (da 69,7% nello scorso trimestre). Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile è aumentato al 78,9% (il valore più alto dall’inizio della rilevazione) dal 78,4% del trimestre precedente.
L’analisi della distribuzione del credito bancario per branca di attività economica mette in luce come a settembre 2022 le attività manifatturiere, quella dell’estrazione di minerali ed i servizi rappresentino una quota del 59,2% sul totale (la quota delle sole attività manifatturiere è del 27,6%). I finanziamenti al commercio ed attività di alloggio e ristorazione incidono sul totale per circa il 22,1%, il comparto delle costruzioni l’8,9% mentre quello dell’agricoltura il 5,4%. Le attività residuali rappresentano circa il 4,4%.
Sofferenze nette pari a 16,2 mld a settembre. In aumento rispetto a un anno fa
A settembre 2022 le sofferenze nette, cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, si sono attestate a 16,2 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente. Risultano tuttavia in aumento di circa 0,8 miliardi rispetto a settembre 2021, “anche se in calo di 72,6 rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi)”.
Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato pari allo 0,92% a settembre 2022 rispetto allo 0,89% di settembre 2021 (4,89% a novembre 2015).