Bper: nel primo semestre perdite per 19,9 milioni

Il consiglio di amministrazione della Banca popolare dell’Emilia Romagna ha esaminato e approvato i risultati individuali della banca e consolidati di gruppo del primo semestre 2013. Il risultato di gestione risulta pari a 622 milioni di euro, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, condizionato dal livello ancora elevato delle rettifiche su crediti, comprensive di accantonamenti straordinari per circa 158 milioni di euro, anche in seguito all’utilizzo di criteri di classificazione e accantonamento più conservativi in coerenza con quanto già avvenuto nel 2012.Luigi Odorici, amministratore delegato del Gruppo Bper, al termine della sessione consiliare ha dichiarato: “Con il secondo trimestre possiamo considerare sostanzialmente completata la fase di revisione “straordinaria” del portafoglio crediti del Gruppo che recepisce le recenti indicazioni dell’Organo di Vigilanza in tema di classificazione e accantonamento cominciata già lo scorso anno e proseguita anche nella prima parte di quest’anno. Ci avviamo, quindi, con maggiore serenità verso un periodo di “normalizzazione” orientato alla gestione ordinaria già dal prossimo trimestre. L’attività di revisione del portafoglio crediti, svolta in particolare negli ultimi mesi, è anche da considerarsi propedeutica all’inizio del percorso di validazione dei modelli di rating interni di cui alla normativa di Basilea 2, che auspichiamo possa avviarsi al più presto. Pur in presenza della crisi economica più grave del dopoguerra, sono particolarmente soddisfatto per il lavoro svolto fino ad oggi che ci ha consentito di mantenere un soddisfacente livello di ricavi caratteristici e di ridurre sensibilmente la base costi. E’ importante sottolineare che i ratios patrimoniali mostrano confortanti segnali di tenuta con un CT1 pari all’8,22%, nonostante il consolidamento di CR Bra ed in presenza dei notevoli sforzi economici sul fronte degli accantonamenti su crediti. Ci attendiamo peraltro ulteriori importanti benefici dalla validazione dei modelli interni analogamente a quanto avvenuto per altri istituti di credito. Nella seconda parte dell’anno, ci aspettiamo un consolidamento della redditività bancaria tradizionale, un ulteriore contenimento dei costi ed un lento e graduale miglioramento della qualità del credito. Sul fronte strategico, da segnalare nel trimestre la finalizzazione delle attività di semplificazione del Gruppo, che dopo l’incorporazione di Meliorbanca nel novembre scorso, ha visto l’incorporazione nella Capogruppo delle tre controllate del Centro Italia: Carispaq, Banca Popolare di Aprilia e Banca Popolare di Lanciano e Sulmona”.

Il margine di interesse si attesta a 637,2 milioni di euro, in diminuzione del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso principalmente a causa della significativa riduzione dei tassi di mercato (Euribor 3 mesi medio del semestre in calo di quasi 70 bps rispetto al primo semestre del 2012) e della debole domanda per impieghi commerciali, solo in parte compensata dall’incremento del contributo del portafoglio di attività finanziarie. Nel confronto con il trimestre precedente, invece, il margine di interesse risulta in deciso incremento (€ 326,1 milioni rispetto € 311,1 milioni; +4,8% trimestre su trimestre) prevalentemente grazie agli effetti delle importanti azioni di contenimento del costo della raccolta, i cui benefici dovrebbero protrarsi anche nei prossimi trimestri.

Le commissioni nette, pari a € 346,8 milioni, risultano in leggero calo rispetto al primo semestre dello scorso anno (-1,9% anno su anno), ma mostrano un incremento del 2,3% a parità di perimetro e considerando le variazioni normative intervenute nel periodo. Il confronto con il trimestre precedente evidenzia una crescita della componente commissionale pari al 2,5%. Tra le attività che hanno maggiormente contribuito al buon risultato complessivo si evidenziano quelle relative alla raccolta indiretta e “bancassurance” (+15,9% anno su anno).

Il risultato netto delle attività di negoziazione (compresi i dividendi pari a € 23 milioni, di cui una quota rilevante pari a € 18,4 milioni riferibile alla partecipata Arca Vita) si attesta a € 105,9 milioni, in apprezzabile incremento rispetto a € 73,4 milioni del primo semestre 2012. Hanno concorso a tale risultato utili realizzati per € 101,5 milioni (di cui € 75,8 milioni nel secondo trimestre dell’anno), plusvalenze nette per € 4,1 milioni per buona parte imputabili al mark-to-market relativo ai titoli governativi italiani in portafoglio, il contributo della ”Fair Value Option” sulle passività finanziarie negativo per € 40,2 milioni (negativo per € 68,6 milioni al 31 dicembre 2012 e negativo per € 18,4 milioni al 30 giugno 2012) e l’apporto positivo di altre componenti per € 17,4 milioni.

Il margine di intermediazione risulta pari a € 1.089,9 milioni al 30 giugno 2013, in crescita dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2012.

Le rettifiche nette su crediti e su altre attività finanziarie si attestano a € 467,8 milioni riferibili principalmente a rettifiche operate al comparto del credito (€ 439,8 milioni nel semestre). L’incremento rispetto all’anno precedente (+51,8%) è condizionato, oltre che dal perdurare della fase recessiva dell’economia nazionale anche dall’approccio più restrittivo nei criteri di classificazione ed accantonamento. Il costo del credito complessivo al 30 giugno 2013 è risultato pari a 92 bps (185 bps annualizzato, a fronte dei 199 bps fatti registrare nel 2012); al netto degli accantonamenti che possono essere definiti di natura straordinaria effettuati nel secondo trimestre dell’anno e quantificabili pari a € 158 milioni, il costo del credito del semestre ricalcolato pro-forma si attesta quindi a 59 bps.

Il livello delle coperture dei crediti deteriorati risulta soddisfacente ed adeguato alla rischiosità del portafoglio crediti. In dettaglio, la copertura delle sofferenze risulta pari al 54,8%, in incremento rispetto al 54,3% del primo trimestre e sostanzialmente stabile rispetto al 54,9% di fine 2012; tenuto conto delle svalutazioni dirette su crediti in sofferenza ancora in essere pari a € 1,5 miliardi, le coperture delle sofferenze si attestano al 65,1%. Il coverage ratio sui crediti dubbi complessivi si attesta al 35,8% rispetto al 36,3% di marzo 2013 e al 36,8% di fine anno, in calo per effetto dell’incremento della quota di incagli che per loro natura incorporano un livello di copertura inferiore; tenendo poi conto delle svalutazioni dirette su sofferenze prima citate, la copertura dei crediti dubbi si attesta al 44,3%.

Il risultato netto della gestione finanziaria, pari a € 622 milioni nel periodo, registra un decremento del 21,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, quale conseguenza delle rettifiche su crediti sopra citate.

I costi operativi, al netto degli altri oneri e proventi di gestione, risultano pari a € 598,4 milioni nel primo semestre dell’anno, in diminuzione del 5% anno su anno, comprensivi di oneri straordinari relativi ad accantonamenti per incentivi all’esodo e “Fondo di solidarietà” per € 9 milioni; escludendo la componente riferibile alla CR Bra, il calo risulta ancora più significativo e pari al 6,6%. La diminuzione è ascrivibile principalmente alla voce “Altri proventi” che include gli effetti della variazione normativa relativa alla struttura commissionale prevista dal decreto “Salva Italia” in vigore dal quarto trimestre del 2012 ed alla relativa diversa allocazione contabile: al netto di tale variazione, dell’effetto del consolidamento di CR Bra (€ 10milioni) e dei costi straordinari per l’incentivazione all’esodo e Fondo di solidarietà (€ 9 milioni), i costi operativi diminuiscono del 1,6% rispetto al 1° semestre 2012. In particolare le spese per il personale si attestano a € 406,6 milioni sostanzialmente stabili nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso (+0,8% anno su anno), ma in diminuzione del 3% sul dato pro-forma calcolato al netto di CR Bra (€ 6,4 milioni) e degli oneri straordinari sopra citati. Ulteriori benefici sul costo del personale sono attesi nei prossimi trimestri a seguito dell’uscita di ulteriori 279 risorse con decorrenza 1 luglio 2013, di cui 269 in applicazione dell’accordo sindacale siglato il 15 settembre 2012 in tema di esodi incentivati e “Fondo di solidarietà”. Le altre spese amministrative ammontano a € 256,5 milioni, in aumento del 2,4% anno su anno, mentre risultano sostanzialmente stabili considerando il dato pro-forma al netto di CR Bra.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte risulta pari a € 15,5 milioni nel semestre (€ 162,7 milioni nel primo semestre 2012). Le imposte sul reddito di periodo sono calcolate pari a € 35,9 milioni ed evidenziano un tax rate particolarmente rilevante (oltre il 230%) condizionato in particolare dall’indeducibilità IRAP delle rettifiche su crediti ed in buona misura del costo del personale.

Si rileva un risultato complessivo del periodo negativo per € 19,9 milioni (risultato positivo per € 77,2 milioni al 30 giugno 2012), che comprende un utile di periodo imputabile a terzi pari a € 1,6 milioni. Il risultato di pertinenza della Capogruppo è quindi negativo per € 21,5 milioni (positivo per € 82,8 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente).

La raccolta diretta da clientela (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value) si attesta a € 46,3 miliardi, in calo del 2% rispetto alla fine del 2012 (-4,3% il dato pro-forma al netto di CR Bra che presenta un saldo di € 1,1 miliardi). Il calo è la conseguenza di una precisa scelta gestionale mirata al contenimento del costo della raccolta a difesa del margine di interesse, realizzata attraverso il decremento della raccolta obbligazionaria con controparti istituzionali, la rinuncia a partite particolarmente onerose e al riposizionamento di una parte di raccolta diretta da clientela verso il risparmio gestito e le polizze assicurative favorito dal buon momento di mercato. La raccolta diretta è costituita quasi integralmente dalla componente retail (99,4%) e il 63,4% è rappresentato da conti correnti e depositi liberi e vincolati a breve scadenza.

La raccolta indiretta da clientela, valorizzata ai prezzi di mercato, è pari a € 25,4 miliardi, in aumento dell’1,7% da inizio anno (-0,2% al netto di CR Bra che presenta un saldo di € 0,5 miliardi). Il portafoglio premi assicurativi, non compreso nella raccolta indiretta, si quantifica in € 2,5 miliardi (+11,9% da inizio anno), pressoché totalmente riferibile al ramo vita; il dato pro-forma al netto di CR Bra (€ 35 milioni) mostra un incremento del 10,3% rispetto a fine 2012.

I crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, sono pari a € 47,6 miliardi (-0,9% dalla fine del 2012); il dato pro-forma al netto di CR Bra registra un calo delle masse del 3,3%. Il calo registrato su base lorda (calcolato pro-forma) è comunque contenuto e pari al 2,4%, ben inferiore alle medie di sistema, pur risentendo delle difficoltà dell’economia e del calo della domanda per investimenti a livello di sistema, evidenziando la volontà del Gruppo di continuare a supportare l’attività della propria clientela nei territori di riferimento.

L’ammontare dei crediti deteriorati netti è di € 6,3 miliardi, +20,9% dalla fine del 2012, con una componente di sofferenze di € 2,3 miliardi (+20,9%); tali importi risultano rispettivamente pari al 13,2% e al 4,8% del totale dei crediti verso clientela. Nel dettaglio, a fine semestre gli incagli netti risultano pari a € 3,2 miliardi (+28,5%), i crediti ristrutturati netti a € 0,3 miliardi (-24,7%) e i crediti scaduti netti a € 0,5 miliardi (+18,1%). L’incremento degli incagli registrato nel secondo trimestre di quest’anno è essenzialmente riconducibile a variazioni di stato amministrativo (circa € 590 milioni su base lorda) da posizioni in bonis su cui sono stati effettuati gli adeguati accantonamenti a bilancio, in coerenza con gli esiti della revisione della qualità del credito effettuata dalla Banca d’Italia e conclusa all’inizio del mese di luglio: l’azione di riclassificazione ha riguardato prevalentemente posizioni garantite appartenenti al settore immobiliare.

La posizione interbancaria netta risulta negativa per € 6,8 miliardi (in confronto ad un dato negativo per € 5 miliardi di fine 2012) derivante dallo sbilancio tra i crediti verso banche di € 2,4 miliardi e i debiti della stessa natura pari a € 9,2 miliardi (di cui € 4,8 miliardi derivanti dal rifinanziamento con la Banca Centrale Europea riconducibili per € 4,5 miliardi alle operazioni di “LTRO” a tre anni); l’incremento dell’esposizione ha compensato il decremento della raccolta, sia istituzionale che retail, particolarmente onerosa. Gli strumenti finanziari, utilizzabili come collaterale per operazioni di rifinanziamento sul mercato, ammontano al 30 giugno 2013 a € 12,8 miliardi al netto dell’haircut, di cui € 3,3 miliardi disponibili.

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 8,5 miliardi, in incremento del 16,8% rispetto alla fine del 2012; esse rappresentano il 13,5% del totale attivo, tra le più basse esposizioni a livello di sistema. I titoli di debito rappresentano il 90% del portafoglio complessivo ed ammontano a € 7,6 miliardi: di essi, € 6,1 miliardi sono riferiti a titoli governativi, di cui la quasi totalità rappresentati da titoli di Stato italiani, ed € 1,3 miliardi sono riferiti a Banche. L’esposizione ai titoli di debito dei paesi periferici dell’Eurozona risulta limitato a soli € 148,8 milioni, in calo rispetto ai € 168,6 milioni di fine anno, costituiti prevalentemente da titoli spagnoli.

A fronte delle attività disponibili per la vendita (“AFS”) pari a € 5,8 miliardi, sono presenti riserve da valutazione positive complessive per € 101,1 milioni, al netto del relativo impatto fiscale, come risultanza della sommatoria di riserve positive riferite ai titoli di debito, titoli di capitale e OICR per un valore di € 146,5 milioni e di riserve negative per € 45,4 milioni; la riserva netta riferibile ai soli titoli governativi risulta positiva per € 5,1 milioni. Inoltre, relativamente al portafoglio di attività finanziarie detenute fino a scadenza pari a € 1,2 miliardi, la differenza tra il fair value ed il valore di bilancio risulta positiva (“riserva implicita”) per € 42,3 milioni.

I mezzi patrimoniali di Gruppo ammontano a complessivi € 4,7 miliardi (-2,4%), con una quota di patrimonio di pertinenza di terzi pari ad € 0,7 miliardi. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato dell’esercizio, si attesta a € 4,0 miliardi, in riduzione dello 2,1% da inizio anno.

I ratios patrimoniali, determinati sulla base della metodologia standard di Basilea 2, evidenziano i seguenti valori:

  • “Core Tier 1 ratio” 8,22% (8,27% a fine 2012) e “Tier 1 ratio” 8,27% (8,30% a fine 2012); i ratios risultano in miglioramento di 8 bps rispetto a dicembre 2012 tenendo conto del consolidamento di CR Bra (rispettivamente a 8,35% e 8,38%)

  • “Total capital ratio” 11,85% (12,13% a fine 2012).

Il Gruppo è presente in diciotto regioni italiane, con 1.323 sportelli bancari, di cui 27 riferibili alla CR Bra, oltre alla Sede in Lussemburgo di BPER (Europe) International s.a.. A perimetro costante, nel semestre risulta pertanto una riduzione di uno sportello.

I dipendenti del Gruppo sono pari a 11.968 unità, di cui 195 riferibili alla CR Bra; al netto di questi ultimi risulta pertanto una riduzione di 61 unità rispetto a fine 2012 (erano 11.834) ed un calo di 163 unità rispetto a giugno 2012 (erano 11.936). Si segnala che con decorrenza 1 luglio 2013, i dipendenti del Gruppo sono diminuiti di ulteriori 279 unità, di cui 269 in applicazione dell’accordo sindacale siglato il 15 settembre 2012 in tema di esodi incentivati e “Fondo di solidarietà” e 10 a seguito di turnover ordinario.

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Prevedibile evoluzione della gestione

Il contesto congiunturale permane difficile e le prospettive di ripresa economica risultano ancora incerte. Il protrarsi della debolezza del contesto congiunturale potrebbe determinare pressioni sui ricavi; benefici sul costo del funding dovrebbero derivare dalla politica monetaria espansiva posta in essere dalla Bce e dall’abbondante liquidità del sistema. La qualità del credito continuerà, seppur in misura minore rispetto allo scorso anno, a condizionare le prospettive di redditività del sistema bancario, mentre dovrebbe proseguire il processo di controllo dei costi.

Il Gruppo Bper, per la restante parte dell’anno, si pone come obiettivi prioritari il consolidamento della redditività bancaria tradizionale, l’ulteriore contenimento dei costi operativi e il mantenimento di un adeguata solidità patrimoniale. Il costo del credito si ritiene possa rimanere elevato ma in ogni caso su livelli inferiori a quelli registrati nel 2012.

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