Nel primo semestre del 2024 sono state pubblicate circa 70.000 aste pubblicate, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 12 miliardi di euro. Entrambi i dati mostrano una flessione: erano infatti 87.773 nel 1°semestre 2023 (-21%), per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza di 14 miliardi (-14%).
A rilevarlo è l’osservatorio Brick realizzato dalla società Berry srl (ex Cherry srl), che monitora l’andamento del mercato immobiliare e delle aste in Italia utilizzando per la ricerca algoritmi di intelligenza artificiale specificatamente allenati nell’individuare dati relativi al settore, avendo come fonte primaria il Portale delle vendite pubbliche. Oggetto dell’osservatorio sono gli immobili divisi nelle categorie “residenziale”, “commerciale”, “industriale” e “altro”.
“Continua la tendenza di una contrazione delle aste pubblicate su tutto il territorio nazionale. Dal 2022 al 2023 era stato rilevato un calo del -19% sul totale delle aste pubblicate su base annua, tale trend viene confermato con un -21% già a partire dal primo semestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 – commenta Chai Botta, responsabile osservatorio Brick di Berry –. Tuttavia, a dispetto del notevole ribasso dell’ammontare delle aste pubblicate, il valore medio degli immobili è incrementato del +7%, a conferma del mantenimento del valore degli asset immobiliari. In tale contesto Berry Brick rappresenta una fonte affidabile e riconosciuta nell’analisi e valutazione dei trend del settore. Garantendo al pubblico un flusso continuo di informazioni precise e dettagliate, vogliamo sottolineare il ruolo cruciale che l’innovazione tecnologica può svolgere nel rendere l’ambito delle vendite all’incanto più accessibile, efficiente e comprensibile per tutti gli attori coinvolti”.
Nuove aste pubblicate
Guardando ai dati nel loro complessivo, emerge come da gennaio a giugno 2024 siano stati pubblicati nel Portale vendite pubbliche quasi 70.000 nuovi avvisi d’asta, con un calo del 21% nel numero di pubblicazioni censite rispetto al 1°semestre 2023. Nel dettaglio:
- il 53% fa riferimento ad immobili ad uso residenziale;
- il 19% ad uso commerciale;
- il 4% ad uso industriale;
- il 24% è composto da ‘altre categorie immobiliari’.
Per quanto riguarda le regioni, il 12% del totale delle aste pubblicate è localizzato in Lombardia (per un totale di 8.492 nuovi avvisi, -26% sul 1°semestre 2023), l’11,5% in Sicilia (8.048, -19%) e l’11% nel Lazio (7.716, -9%), fanalino di coda la Valle d’Aosta (87, -29%). A livello macro-territoriale la maggior concentrazione degli avvisi d’asta permane nel Centro Italia (29%), seguito da Sud (24%), Nord-Ovest (20%), Isole (16%) e Nord-Est (11%).
Tra le grandi città, invece, Roma si conferma la prima in Italia per numero di aste pubblicate (2.236, -1% sul 1°semestre 2023), seguita da Palermo (478, -7%), Genova (450, -6%) e, a pari numero d’aste, Catania e Perugia (434, rispettivamente -25% e -12%). A livello provinciale, infine, la città metropolitana di Roma guida la classifica con 5.084 aste pubblicate (pari al 7,3% del totale nazionale), seguita a distanza dalle province di Cosenza e Perugia (rispettivamente con 1.990 e 1.981).
Passando ai tribunali locali, quello in cui sono state pubblicate il maggior numero di nuove aste risulta essere quello di Roma (3.023, +5% rispetto al 1°semestre 2023 con 2.886, pari a circa il 3% del totale nazionale), a cui seguono Cagliari (1.982, +16%), Milano (1.695, -5%) e Brescia (1.546, -20%).
Base d’asta media
La base d’asta media (prezzo medio di partenza dell’asta) delle vendite svoltesi nel primo semestre del 2024 ammonta a circa 170.000 euro (rispetto ai 159.000 del 1°semestre 2023, +7%). Analizzando le singole categorie, nel periodo in esame la base d’asta media degli immobili industriali è di circa 636.000 euro, mentre quella degli impianti sportivi risulta essere pari a 1.200.000 euro. Ben diverso, invece, il valore relativo agli immobili commerciali che si assesta a 192.000 euro e quello degli immobili residenziali pari a 127.000 euro.
A livello regionale, il Trentino-Alto Adige risulta essere in testa tra le zone nelle quali sono localizzati i lotti il cui valore medio di base d’asta su scala nazionale è stato mediamente più alto con un valore pari a circa 277.000 euro (a differenza dei 260.000 euro del 1°semestre 2023, +6%), confermando il suo primato già riportato nel 1°semestre 2023. Seguono la Sardegna (276.000 euro), la Toscana (240.000 euro) e l’Emilia-Romagna (207.000 euro). Nelle ultime posizioni la Calabria (97.000 euro) e il Molise (95.000 euro).
Analizzando invece il valore della somma di base d’asta complessiva a livello regionale, la Lombardia si assesta su un complessivo di 1,6 miliardi di euro (-18% sul 1°semestre 2023), seguito da Lazio con 1,3 miliardi e Toscana con 1,1 miliardi, mentre a livello provinciale la Città Metropolitana di Roma risulta prima con un valore di 1 miliardo di euro (-23% sul 1°semestre 2023), seguita a notevole distanza da Milano e Perugia rispettivamente con 391 milioni di euro e 384 milioni di euro.
Modalità d’asta
Per quanto attiene alle modalità d’asta, è stato registrato un lieve aumento delle aste gestite in modalità asincrona telematica, da 33% del 1°semestre 2023 al 38% nello stesso periodo del 2024 senza, però, ripercussioni significative sul totale delle aste per il periodo considerato, e un calo del 30% e del 20% rispettivamente delle vendite presso il venditore e sincrona mista. Le vendite sincrone telematiche hanno registrato una riduzione del 7%.