Call recording e Gdpr, Unirec: “Garantire alle agenzie di recupero crediti la possibilità di registrare le telefonate anche in assenza del consenso del destinatario”

Unirec LogoRegistrare le telefonate senza che sia necessario acquisire preventivamente il consenso del destinatario. È quanto chiedono le agenzie di recupero crediti dopo l’entrata in vigore, il 25 maggio scorso, del Gdpr, il Regolamento generale sulla protezione dei dati personali che trova applicazione in tutti i Paesi Ue. Una richiesta presentata nell’ambito di un workshop “Gdpr e call recording: la tutela del consumatore e del professionista nella gestione del credito” che il Forum Unirec-Consumatori, ha organizzato questa mattina a Roma (l’Unirec è l’Unione nazionale imprese a tutela del credito).

“La registrazione delle telefonate fatte dagli operatori delle agenzie di recupero crediti è uno strumento importante che offre garanzie e tutele al consumatore e agli impiegati delle agenzie – spiega Marcello Grimaldi, presidente del Forum Unirec-Consumatori -. Come è facilmente intuibile nel corso di una telefonata indirizzata a un soggetto al quale si richiede la restituzione di una somma di denaro possono facilmente sorgere attriti e contrasti e tutte le parole pronunciate possono avere un peso in caso di contenzioso. Da qui la necessità del call recording”.

La normativa attuale prevede che per procedere alla registrazione della telefonata il destinatario presti il suo consenso esplicito dopo essere stato informato della registrazione. “In questo modo, però, le società di recupero credito si trovano di fatto a non poter disporre liberamente di uno strumento fondamentale per lo svolgimento del proprio lavoro”, aggiunge Grimaldi.

Per questa ragione l’Unirec ha elaborato un parere sulla normativa applicabile alla registrazione delle telefonate in materia di tutela della privacy dopo l’entrata in vigore del Gdpr.

“Le agenzie di recupero crediti vorrebbero opporre al diritto degli interessati ad acconsentire al trattamento dei propri dati alcuni legittimi interessi, che assumono essere prevalenti – chiarisce l’avvocato Vittorio Colomba, che ha redatto il parere per conto dell’Unirec -. Il phone recording in assenza di consenso risponde a una serie di legittime istanze, che possono essere individuate negli obblighi che le agenzie assumono nei confronti dei propri committenti; nel controllo di qualità in ordine all’attività svolta, anche con finalità formative; nell’individuazione di uno strumento di difesa dalle contestazioni che i debitori potrebbero muovere nei confronti del loro operato”.

In presenza di interessi contrapposti tra destinatari delle telefonate e agenzie di recupero crediti, la normativa prescrive la necessità di operare un bilanciamento di tali interessi.

“È fondamentale sottolineare che la necessità che un’operazione di bilanciamento degli interessi consenta il trattamento di dati in assenza di assenso degli interessati è contemplata sia nel Codice della privacy, il decreto legislativo 196 del 2003, che nel Gdpr, il regolamento Ue 679 del 2016 – continua l’avvocato Colomba -. Ma mentre nel Codice il bilanciamento è demandato al Garante, nel regolamento Ue è affidato al titolare del trattamento. Tenuto conto del mutamento della disciplina, è lecito ritenere che il dovere di adempiere alle obbligazioni assunte nei confronti dei propri committenti, insieme al diritto al libero esercizio dell’attività di impresa e al diritto a tutelarsi nei confronti di eventuali contestazioni, giustifichino una limitazione del diritto alla protezione dei dati che può portare alla possibilità di porre in essere attività di call recording anche in assenza del consenso da parte degli interessati”.

Il parere redatto dall’Unirec, precisa Grimaldi, sarà discusso direttamente con il Garante della privacy, intervenuto al workshop attraverso il suo vicesegretario generale, Daniele De Paoli.

“Trovo che questo tipo di confronto sia estremamente utile – dichiara De Paoli -. Abbiamo ricevuto il parere dell’Unirec, che riteniamo meritevole di attenzione e di ulteriore approfondimento. È evidente la necessità, specie in un ambito così delicato come quello delle telefonate fatte per il recupero dei crediti, di bilanciare i diversi interessi in gioco. Il nostro impegno andrà esattamente in questa direzione. Intanto, nel medio periodo, potrebbe essere utile elaborare un codice di condotta sulla registrazione delle telefonate con l’intervento di tutti i soggetti coinvolti, all’interno del quale potrebbero essere fornite delle linee d’orientamento su diverse questioni”.