Carte di pagamento, la Corte di Lussemburgo conferma l’abolizione delle commissioni interbancarie multilaterali

Le Cmi corrispondono a una frazione del prezzo della transazione effettuata mediante una carta di pagamento, una piccola percentuale che viene trattenuta dall’istituto che ha emesso la carta elettronica, e il loro costo viene fatto ricadere sugli esercenti nell’ambito delle spese collegate all’utilizzo di questo strumento.

Cinque anni fa la Commissione era giunta alla conclusione che le Cmi producessero in sostanza l’effetto di fissare una soglia minima per le spese fatturate agli esercenti, costituendo dunque una restrizione della concorrenza sui prezzi a loro discapito, senza che peraltro fosse stato dimostrato che dalle commissioni interbancarie potessero scaturire incrementi di efficienza tali da giustificare effetti restrittivi della concorrenza.

Oggi la Corte di Lussemburgo ha confermato la decisione della Commissione, ingiungendo all’organizzazione di pagamento Mastercard e alle società che la rappresentano (Mastercard Inc. e le controllate MasterCcrd Europe e Mastercard International Inc.) di porre fine all’infrazione eliminando le Cmi entro un massimo di sei mesi.

In caso di inottemperanza la società sarà costretta al pagamento di un’ammenda pari al 3,5% del suo fatturato totale giornaliero.