Nunzio Sepe, direttore commerciale e vice presidente del cda di Confcredito: “Rappresentiamo un trait...
Andrea Criseo, presidente World Fin: “Puntiamo molto sui nostri collaboratori, sulla loro cultura del...
Francesco De Stefano, presidente Synthesis: “Investire in pubblicità per aumentare la visibilità dei propri...
Vincenzo Barba, amministratore delegato PrestitoSì: “Il futuro del nostro settore è rappresentato dai giovani....
Stefano Grassi, presidente di Credipass: “Il nostro protocollo di sicurezza interno è una garanzia...
Roberto Matetich, head unit “Hi-Credito” presso Siseco: “Oggi le società che si occupano di...
Righetti, direttore commerciale Mutui Casa Service: “Il nostro è un modello di business integrato,...
In passato ha ricoperto posizioni di responsabilità lavorando presso istituti di credito del calibro di Unicredit, Carisbo e Banco Popolare e acquisendo esperienze specifiche nella gestione delle reti commerciali. Successivamente ha ricoperto l'incarico di direttore commerciale di Auxilia Finance e in seguito di Vice Direttore Generale. Ora, da un mese circa, Donatella Righetti è stata scelta come direttore commerciale di Mutui Casa Service, società del gruppo Finanziaria Internazionale specializzata in mediazione creditizia. Con lei parliamo delle strategie che Mcs ha messo in atto per sviluppare il proprio business e adattarsi ai rapidi cambiamenti che il mercato sta sperimentando, con l’ambizioso obiettivo di anticiparne le future richieste.
Mcs è nata nel febbraio del 2011, possiamo dire che siete una realtà giovane. Come avete reagito agli "stravolgimenti" che l'entrata in vigore del secondo correttivo al D.Lgs. 141/2010 ha portato nel settore?
Il gruppo Finint è entrato nel mercato della mediazione proprio perché sapeva in maniera abbastanza precisa in quale direzione sarebbe andata la normativa che disciplina il settore. Tutti gli investimenti, sin dal primo momento, sono stati dunque pensati per dar vita a una struttura e a una rete che fossero compliant con le nuove regole. Oggi svolgiamo attività di mediazione attraverso un modello di business integrato, che mette a fattor comune le competenze di un management team d’esperienza con una piattaforma tecnologica proprietaria, sempre secondo i principi di integrità e trasparenza che contraddistinguono tutto l’operato del gruppo Finanziaria Internazionale, attivo nel settore finanziario da oltre trent’anni.
Stefano Grassi, direttore commerciale e ad di Credipass: “Siamo un’azienda rete centrica che investe...
L’approvazione del D.Lgs. 141/2010 e le grandi trasformazione che questo ha portato nel settore della mediazione creditizia non sono state vissute da tutti gli operatori come uno sconvolgimento profondo e doloroso. Tra le società nate “in odore di riforma” c’è Credipass, specializzata in mutui, prestiti, cessioni del quinto, assicurazioni e leasing. “Siamo nati nel 2010 e quindi avevamo già un’idea abbastanza precisa di quelli che sarebbero stati i termini della nuova disciplina”, spiega Stefano Grassi, direttore commerciale e amministratore delegato.“Ci siamo dunque organizzati per essere compliant con le norme che sarebbero state introdotte di lì a poco, e nel momento in cui il 141 è entrato in vigore eravamo pronti, grazie ad esempio alla presenza di un ufficio dedicato all’audit interno e a una serie di meccanismi e procedure di controllo della rete di quelli che noi definiamo agenti in mediazione creditizia piuttosto che collaboratori, un termine scelto dal legislatore ma a nostro avviso abbastanza infelice”. Con Grassi parliamo del modo in cui Credipass è strutturata e di come gestisce la sua rete e il rapporto con i clienti.
Salvatore Ronzino, Head of B@W & Partners Development & Governance Unicredit: “La nostra priorità...
"Come è accaduto per l'intero comparto del credito al consumo, anche la cessione del quinto ha risentito del quadro macroeconomico complessivo. Se si osservano i numeri si nota che nel 2012 il mercato ha registrato una significativa contrazione. Tale contrazione è proseguita anche all'inizio del nuovo anno, sebbene adesso si notino dei segnali che lasciano intravedere un'inversione di tendenza. Nei prossimi mesi questo prodotto potrebbe quindi conoscere una ripresa in termini di crescita di volumi, trattandosi di uno strumento estremamente valido per far fronte a necessità e bisogni specifici da parte di singoli e famiglie". Per Salvatore Ronzino, Head of B@W & Partners Development & Governance di Unicredit, le prospettive del mercato della cessione del quinto sono tutt'altro che negative. Con lui analizziamo le possibilità di sviluppo del comparto e gli scenari futuri del credito al consumo.
Nell'ultimo periodo i volumi della cessione del quinto sono andati contraendosi. Come è cambiato il prodotto in questo lasso di tempo?
Si deve notare che per effetto degli interventi della Banca d'Italia e dell'entrata in vigore del D.Lgs. 141/2010, sia le modalità con cui il prodotto è stato confezionato sia le modalità di vendita hanno emarginato alcuni fenomeni non propriamente compliant con quelle che sono le normative vigenti. Da questo punto di vista il prodotto che oggi viene presentato al mercato ha sicuramente una migliore reputazione e dal punto di vista distributivo non è più appannaggio esclusivo di pochi operatori specializzati. Di conseguenza i margini di sviluppo sono certamente buoni.
Vittorio Francoli, comitato di gestione dell’Oam: “È la vigilanza la grande sfida del 2013”
Nato tra le polemiche e cresciuto in mezzo a diatribe, intoppi burocratici e problemi finanziari l’Organismo ha presentato nei giorni scorsi il suo primo bilancio. Abbiamo contattato telefonicamente Vittorio Francoli, del comitato di gestione dell’Oam, per analizzarlo in dettaglio insieme a lui e tirare le somme del primo anno di attività.
Iniziamo parlando dei risultati economici ottenuti. La prima cosa che salta all’occhio è un avanzo notevole…
È necessario fare una premessa: questo bilancio è il frutto di un disallineamento dei costi che abbiamo dovuto necessariamente contenere nel corso del 2012 e che sono stati rimandati all’anno successivo. È stato fatto il minimo indispensabile perché l’Organismo potesse funzionare ma è chiaro che, essendo previsti investimenti consistenti per il 2013, quanto è avanzato dell’anno precedente verrà utilizzato per coprire quei costi.