“Pur apprezzando l’avvio di un confronto a partire dal documento approvato dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore bancario, le organizzazioni sindacali hanno immediatamente rilevato ed eccepito che il giudizio delle risposte fornite dal Casl Abi è negativo e che i riscontri risultano del tutto insoddisfacenti”. È il giudizio espresso da Fabi, First Cisl, Cgil Fisac, Uilca, Unisin al termine dell’incontro incontro negoziale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore creditizio e finanziario, tra le organizzazioni sindacali e la delegazione del Casl Abi, in cui era presente anche la rappresentanza di Intesa Sanpaolo.
Per le organizzazioni sindacali è indispensabile che “nel prosieguo e da subito, Abi sia fattivamente disponibile ad entrare nel vivo della trattativa di rinnovo, accogliendo le argomentate e indifferibili istanze sindacali, sia per quanto riguarda le rivendicazioni di carattere economico e sia per le importanti richieste di carattere normativo, per un celere e positivo rinnovo del ccnl”.
Nel corso dell’incontro è stato anche poi affrontato il problema dei mutui e fringe benefit e del “relativo ed irragionevole iniquo trattamento fiscale applicato alle lavoratrici e lavoratori bancari”. L’Abi ha fatto presente che si sta cercando una soluzione a livello istituzionale e normativo. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto una soluzione immediata per 2023 anche una soluzione strutturale per il futuro, e hanno rimarcato la necessità di risposte risolutive e urgenti da trovare sia a livello governativo sia di settore che coinvolga i singoli gruppi bancari.
Poiché le organizzazioni sindacali ritengono che, nelle more di un intervento legislativo, sia indispensabile condividere subito una soluzione interna, di sistema, che raccolga le disponibilità di Abi e delle banche, le parti hanno poi sottoscritto una lettera congiunta inviata alla presidente del Consiglio e al Governo.
“Quella dei mutui agevolati concessi dalle banche ai loro dipendenti sta diventando una vera e propria emergenza per circa 70.000 lavoratrici e lavoratori del settore bancario: i loro stipendi sono, in alcuni casi, addirittura azzerati da ingiusti e assurdi conguagli fiscali, innescati da un lato dall’aumento del costo del denaro e dall’altro dalle norme tributarie sui fringe benefit – ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni -. Va bene la lettera che inviamo al governo con Abi e tutte le organizzazioni sindacali e va bene l’incontro con il ministero dell’Economia, ma la soluzione a questo enorme problema va trovata, comunque, all’interno del settore. È un tema della contrattazione nazionale di cui si devono far carico le banche ed è bene che questo aspetto sia chiaro sia al comitato esecutivo dell’Associazione bancaria sia, soprattutto, agli amministratori delegati delle banche e dei gruppi. Per quanto riguarda i mutui dei bancari, sono fondamentali i tempi e occorre spingere in maniera importante perché la soluzione sia trovata entro l’anno: il governo deve capire che c’è una intera categoria che spinge per trovare un rimedio urgente”. ha aggiunto Sileoni. Il prossimo incontro per il negoziato sul contratto nazionale, scaduto nel 2022 e prorogato fino a dicembre 2023, è previsto per il prossimo 20 ottobre.
“Nell’incontro di oggi con Abi abbiamo stabilito di inviare al governo una lettera congiunta che chiede una pronta soluzione del problema dei mutui stipulati dalle lavoratrici e dai lavoratori con le proprie banche. A tal fine abbiamo chiesto al Mef un incontro in tempi brevi. La normativa sui fringe benefit è palesemente ingiusta, soprattutto per quanto riguarda i mutui a tasso fisso. È necessario inoltre che Abi si impegni a garantire uniformità di comportamento di tutte le banche e a trovare soluzioni efficaci per risolvere i problemi finanziari di diverse migliaia di famiglie. Il tema sarà, insieme alle richieste della piattaforma unitaria, al centro dell’incontro in ristretta tra la presidenza del Casl e i segretari generali che si terrà il 20 ottobre”, ha affermato segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani.