I prezzi delle case in montagna sono in rapida ascesa quasi ovunque nel Nord Italia, mentre in Centro, fatta eccezione per poche località, si osservano valori in calo. Lo rivelano i dati elaborati da Century 21 Italia, branch italiana del colosso americano del real estate, che segnala una tendenza che si protrae nel tempo.
“Abbiamo di fronte un boom del mercato immobiliare nelle destinazioni invernali, trend che possiamo sicuramente legare a una domanda in aumento di lungo periodo, che però è esplosa nell’ultimo anno – dichiara Marco Tilesi, ceo e co-founder di Century 21 Italia -. Alla base di questa spinta propulsiva sicuramente una ritrovata voglia di evasione accompagnata dal desiderio di praticare attività all’aria aperta come eredità del post-covid. Sulle scelte degli italiani si fanno sentire anche gli effetti del cambiamento climatico: l’innalzamento generale delle temperature concorrerebbe, infatti, a spiegare una evidente polarizzazione della domanda sulle località del Nord, dove la stagione sciistica è sicuramente più lunga, rispetto al Centro Italia. Quello che è certo però è che le tendenze positive stanno spingendo in alto i prezzi sia rispetto alle vendite che agli affitti”.
Secondo l’analisi, rispetto al 2021 si rilevano performance accentuate in termini di variazioni percentuali dei prezzi proposti in particolare per Cortina, che, regina delle prossime Olimpiadi invernali, registra una crescita del +5,6% con un prezzo al metro quadro che supera i 10.800 euro, Corvara, con il +7,1%, Selva di Val Gardena, che riporta un +8,4%, e Roccaraso, che vanta un +11,4% con un prezzo al metro quadro di 2747 euro, fra i più alti per le località del Centro Italia, che si aggirano sui 1500 euro al metro quadro. Ma su tutte spicca Livigno, con una crescita vertiginosa del +27,4%, i cui prezzi al metro quadro sono schizzati dai 5700 del 2021 ai 7000 di quest’anno. Aumenti più contenuti sono quelli segnalati per Canazei (+1,5%), Pinzolo (+0,6%) e Sestriere (+4,2%). In controtendenza, invece, le altre località del Centro prese in esame: Abetone (-3,7%), Ovindoli (-1,4%) e Rocca di Mezzo (-8,5%).
I trend individuati dimostrano capacità di durata anche in relazione ai dati del quadriennio precedente (2017-2020), rispetto al quale il mercato ha mantenuto una direzione precisa, riassumibile con l’incremento dei valori di vendita per le località del Nord e la decrescita dei valori in quelle del Centro. In questo senso, è da notare l’eccezionale crescita di valore registrata a Livigno che, anche nel lasso di tempo 2017-2020, è la meta i cui prezzi di vendita sono cresciuti di più toccando il +43,5%.
Si rileva dunque una polarizzazione della domanda, con un netto vantaggio del Nord Italia. Questa tendenza può, probabilmente e almeno in parte, essere ricondotta all’innalzamento delle temperature: i potenziali compratori, infatti, preferiscono orientare la propria ricerca a Nord, territorio in cui aumentano le probabilità di godere di un inverno innevato, prima e più a lungo, rispetto al Centro Italia.
“Se i rialzi relativi ai prezzi di vendita sono significativi, se si osserva l’offerta locativa, quindi gli affitti, questi diventano persino sbalorditivi. L’incremento sulle locazioni più significativo rispetto al 2021 viene rilevato a Selva, che segna uno stupefacente +172,8%, che passa da poco più di 11 euro al metro quadro al mese per il 2021 a 30 euro nel 2022, e ancora una volta a Livigno, che segue con una crescita del +149%, passando dai 10 euro al metro quadro al mese del 2021 a oltre 25 euro al metro quadro per quest’anno. In crescita, seppure con valori percentuali inferiori, anche Canazei, Corvara e Pinzolo”, prosegue il report.
Riassumendo: ai primi posti sul podio di Century 21 Italia, in termini assoluti, si posizione Cortina, dove si osservano i prezzi in vendita proposti più alti, per un valore di 10.800 euro al mq, e sul versante delle locazioni Selva presenta la richiesta locativa maggiore, con 30,50 euro/mq mese.
“Le località sciistiche, in sintesi, godono di un mercato immobiliare consolidato e promettente che non dà segni di stanchezza e che, piuttosto, lascia intravedere una riconfigurazione dei rapporti fra territori all’interno di un quadro di segno positivo. Se c’è un fattore da attenzionare, è però certamente quello ambientale, legato al cambiamento climatico: le variazioni di temperatura hanno già dimostrato di influire in maniera significativa sull’andamento del mercato”, conclude Tilesi.