Le proposte formulate dall’Abi, dall’Ania e dall’Assofin per la riforma della disciplina della cessione del quinto “non faranno altro che indebolire le famiglie e allontanarle sempre più dal sistema bancario e assicurativo”. Ne è convinto il Codici, Centro per i diritti del cittadino, che ha deciso di non prendere parte al percorso ipotizzato dalle tre associazioni.
“Non comprendiamo la loro miopia – scrive il Codici in una nota -. Probabilmente non hanno ben chiara la situazione di indigenza in cui versano le famiglie italiane, che si rivolgono alle banche per ottenere un finanziamento che consenta loro di ripagare le spese e quindi di ottenere tempo, per rimettersi in piedi e sopravvivere alla quotidianità in attesa di tempi migliori. La cessione del quinto è una modalità di finanziamento che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi due anni, le richieste rappresentano ormai il 16,4% del totale dei finanziamenti. È stata addirittura resa obbligatoria l’assicurazione sul prestito in caso di cessione del quinto, di quali tutele e proposte vogliamo ancora discutere?”
Il solo fatto di essere riusciti a riunire intorno al tavolo gli interlocutori prestabiliti, conclude la nota del Codici “non significa che si stia percorrendo la strada giusta. Ecco perché non prenderemo parte a questa pantomima”.