Cessione del quinto, Facile.it: richieste salite del 10,2% nel III trimestre 2020. Cambiano finalità dei prestiti

Facile LogoNel terzo trimestre del 2020 le richieste di cessione del quinto dello stipendio o della pensione sono aumentate del 10,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. E una richiesta di prestito personale su quattro è stata effettuata per ottenere liquidità. Sono alcuni degli effetti causati dal covid e dalla conseguente emergenza economica emersi dall’analisi di Facile.it e Prestiti.it su un campione di 212.008 domande di finanziamenti personali e cessioni del quinto raccolte tramite i due portali.

Negli ultimi mesi il rapporto degli italiani con il credito al consumo è inevitabilmente cambiato – spiegano gli esperti di Facile.it -. Il periodo di grande incertezza che viviamo spinge le famiglie a posticipare i progetti importanti e a dare priorità alla richiesta di liquidità per far fronte a eventuali imprevisti o difficoltà lavorative”.

Cessione del quinto: su le richieste, giù gli importi

A fronte di un aumento del 10,2% delle domande di cessione del quinto dello stipendio o della pensione, l’analisi di Facile.it e Prestiti.it evidenzia una diminuzione dell’importo medio richiesto fra luglio e ottobre 2020.  La cifra si è stabilizzata a 19.464 euro, il 6% in meno rispetto al terzo trimestre dello scorso anno.

“Il calo potrebbe essere legato da un lato alla diminuzione degli stipendi, dall’altro al cambio di esigenze da parte di coloro che presentano domanda, che oggi ricorrono a questa tipologia di prestito non più solo per far fronte a progetti importanti, ma anche per avere la liquidità necessaria per affrontare spese di importo inferiore rispetto al passato, spiega una nota della società.

L’indagine ha tracciato anche il profilo di chi ha chiesto una cessione del quinto: circa 1 domanda su 4 (23,9%) è stata presentata da una donna, mentre l’età media dei richiedenti è pari a 45 anni.

Cambiano le finalità dei prestiti personali

Se è vero che, nel terzo trimestre dell’anno in corso, la prima ragione che ha spinto gli italiani a chiedere un prestito personale è stata l’esigenza di ottenere liquidità (23,2%), dall’analisi emerge anche un aumento del peso percentuale dei prestiti per l’acquisto di auto usate, che sono arrivati a rappresentare il 21,3% del totale (+4,1% rispetto allo scorso anno).

Contemporaneamente è diminuito il peso dei finanziamenti chiesti per la ristrutturazione della casa (-3%) o per l’acquisto di arredamento (-1%).

Chi si è rivolto alle finanziarie per un prestito personale lo ha fatto per importi mediamente pari a 13.201 euro; la durata media dei piani di ammortamento, è di 63 rate (poco più di 5 anni).

Identikit del richiedente prestito

Dati interessanti emergono guardando il profilo sociodemografico di chi ha presentato domanda di prestito personale. Il primo dato significativo è legato al sesso: nel terzo trimestre dell’anno si è ridotta ulteriormente la quota dei prestiti richiesti dalle donne, passata dal 27% del 2019 al 25,5% del 2020. Probabilmente perché il Covid ha gravato in maniera pesante su di esse e sulla loro posizione lavorativa.

L’altro dato che racconta con chiarezza l’attuale situazione di difficoltà che sta riguardando alcune categorie emerge analizzando la professione dei richiedenti; nel corso del terzo trimestre 2020 a presentare domanda di prestito personale è stato, nel 76,7% dei casi, un dipendente privato a tempo indeterminato (erano il 71,8% lo scorso anno), mentre nel 10,4% dei casi un pensionato (+3 punti percentuali rispetto al 2019). Si dimezza quasi la quota percentuale di richiedenti liberi professionisti e lavoratori autonomi, passata dal 12,5% del terzo trimestre 2019 al 6,9% dello stesso periodo del 2020.

L’età media di chi ha presentato domanda di prestito personale nel corso del terzo trimestre è pari a poco meno di 42 anni e mezzo, valore in lieve aumento rispetto allo scorso anno; ad incidere sul dato ha contribuito la crescita del peso percentuale dei richiedenti prestito appartenenti alla categoria pensionati.