Tuttavia, se confrontiamo gli ultimi tre mesi dell’anno passato con il trimestre precedente si registra un calo del 9% (nel 3Q il dato totale è stato pari a 9.300).
Per quanto riguarda il totale di pignoramenti nel 2011, il Council of Mortgage Lenders ha calcolato una cifra pari a 36.200: un numero comunque inferiore ai 37.100 calcolati per il 2010.
Altri dati sono interessanti: alla fine del 2011, il CML ha calcolato che 159.400 mutui avevano arretrati, per una percentuale corrispondente al 2,5% dell’intero business. I valori sono comunque inferiori del -7,5% rispetto al 2010, quando il totale è stato pari a 172.400 mutui in ritardo con il pagamento delle rate.
Sempre al 31 dicembre dello scorso anno si contano 5.900 proprietà buy-to-let pignorate, un valore in questo caso in crescita rispetto alle 4.700 del 2010.
Il tasso complessivo di pignoramenti per il 2011 è calcolato in 0,32%; 0,31% relativamente ai pignoramenti sui proprietari di abitazioni; 0,42% su buy-to-let. Rispettivamente, nel 2010, questi dati erano pari a 0,33% – 0,32% – 0,36%.
Il CML ha anche sottolineato che le previsioni per questo 2012 non sono particolarmente positive e probabilmente si assisterà a un trend di crescita motivato dall’aumento del tasso di disoccupazione e dal sempre più crescente costo della vita che eserciterà una pressione ancor maggiore sulle famiglie inglesi. In particolare il Council prevede un totale di almeno 45.000 espropri alla fine del 2012: se il dato venisse confermato si tratterebbe di un balzo del +24% rispetto al 2011. I mutui in arretrato saranno 180 mila, vale a dire un 2,5% in più rispetto al 31/12/2011.
Paul Smee, direttore generale del Council of Mortgage Lenders, ha commentato: “I bassi tassi di interesse e una buona gestione, da parte delle banche, dei mutuatari in arretrato ha giovato notevolmente alle famiglie che sono così riuscite a mantenere la propria casa e respirare nuovo ossigeno. Il problema – ha concluso – sarà rappresentato dall’aumento del livello di disoccupazione: problema che, non lo nascondo, ci preoccupa”.