Codacons: mutui, tassi in discesa ad aprile 2024. Ma mercato immobiliare risente ancora del caro rata

Codacons LogoDopo due anni di aumenti costanti, i tassi sui mutui hanno iniziato a scendere, tanto che chi ha acceso un finanziamento a tasso fisso ad aprile lo ha stipulato con un Taeg (Tasso annuo effettivo globale) tra il 2,7% e il 2,8%, in deciso ribasso rispetto al 3,7% di media di novembre 2023. A segnalarlo è il Codacons, che ha calcolato che ciò equivale a una rata mensile più bassa, con risparmi pari a circa 45 euro al mese per un mutuo da 100.000 euro a 30 anni e di 67 euro al mese per un finanziamento da 140.000 euro a 25 anni. Su base annua la minore spesa sarà nel primo caso di 540 euro, nel secondo di oltre 804 euro.

L’associazione dei consumatori ha analizzato anche l’andamento dei tassi variabili. “Oggi la migliore offerta sul mercato per un finanziamento da 100.000 euro a 30 anni presenta un Taeg del 4,62% contro il 4,91% di novembre, e una rata mensile da 496 euro rispetto ai quasi 513 euro di quattro mesi fa, con un risparmio di 16,8 euro al mese. Per un mutuo da 140.000 euro a 25 anni il Taeg passa dal 4,95% di novembre al 4,65% di aprile, con una minore spesa di oltre 22 euro a rata. Per lo stesso importo, ma con un finanziamento trentennale, il Taeg scende dal 4,94% al 4,64%, pari ad una minore tata mensile di 23,68 euro, e un risparmio annuo di circa 284 euro”, secondo l’esame del Codacons.

Si tratta di piccoli segnali positivi che, tuttavia, “non bastano a colmare il gap determinato dalla forte salita dei tassi registrata tra il 2022 e il 2023 come conseguenza dei continui rialzi imposti dalla Bce, con impatti che hanno raggiunto per alcune tipologie di mutuo una maggiore spesa fino a +5mila euro l’anno rispetto ai tassi in vigore a fine 2021 – aggiunge l’Associazione -. Le conseguenze del caro-rata sono state disastrose sia sul fronte immobiliare che su quello creditizio: lo scorso anno sono state vendute nel nostro Paese poco meno 710.000 abitazioni, con un calo del 9,5% rispetto al 2022”.

La quota totale delle case acquistate tramite il ricorso al finanziamento è stata di poco superiore al 36%, il minimo storico, e la centrale rischi Crif ha registrato per il 2023 una diminuzione del 24% delle richieste di mutuo e del 24% nelle erogazioni. “Lo stock dei mutui è così sceso nel nostro Paese da 426,2 a 423,5 miliardi di euro, 2,7 miliardi di euro in meno, con effetti negativi indiretti sul comparto dell’edilizia, dei mobili e dell’arredamento”, conclude il Codacons.