Tre controlli e 12 persone denunciate per esercizio abusivo dell’attività di compro oro tra fine febbraio e inizio marzo. È il risultato dell’attività di contrasto dell’abusivismo commerciale svolta dalla Guardia di Finanza a Lucca, Bolzano e Padova e resa nota tra il 28 febbraio e il 6 marzo. In due dei tre casi l’acquisto di oro, gioielli e pellicce venivano pubblicizzate e svolte all’interno di alberghi, senza iscrizione negli elenchi dell’Oam (Organismo agenti e mediatori).
In tutti e tre i casi le ipotesi investigative sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini e la responsabilità degli indagati dovrà essere definitivamente accertata nel corso del procedimento e solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Due denunce a Lucca
Nel dettaglio, lo scorso 28 febbraio, i finanzieri del Comando Provinciale di Lucca hanno reso noto di aver individuato due persone che, dietro lo schermo di un’associazione senza scopo di lucro e una società a responsabilità limitata, ponevano in essere un vero e proprio commercio non autorizzato di gioielli per utilità esclusivamente personali, “mediante l’utilizzo di fondi nella loro disponibilità in forza degli incarichi rivestiti all’interno della predetta associazione e società”.
L’azione ha preso il via nell’ambito del costante monitoraggio delle operazioni maggiormente esposte al rischio di evasione fiscale e riciclaggio e a seguito dell’approfondimento di alcune aggiudicazioni di preziosi in oro avvenute nel corso di aste pubbliche online indette dall’Istituto vendite giudiziarie di Lucca.
In particolare, i riscontri effettuati dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria alla sede hanno fatto emergere un collaudato sistema illecito posto in essere da un soggetto di origine campane, gravato da diversi precedenti di polizia, con la complicità della sua compagna. “Attraverso mirate indagini e l’analisi delle movimentazioni bancarie è stato accertato che i due indagati avevano, in realtà, partecipato a diverse aste giudiziarie su tutto il territorio nazionale, aggiudicandosi 83 lotti di preziosi per un importo complessivo di 546.228,50 euro, configurando il reato di esercizio abusivo dell’attività di compravendita di oro. Al termine delle attività investigative, i due indagati, in concorso tra di loro, sono stati denunciati alla competente Autorità giudiziaria per i reati di cui agli artt. 8 del D. Lgs. 92/2017 e 4, c. 1, della Legge 7/2000 per avere svolto, in via professionale, l’esercizio del commercio di oro senza averne dato preventiva comunicazione all’Ufficio italiano cambi e senza essere iscritti nel registro degli O.A.M. (Organismo competente in via esclusiva ed autonoma per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi)”, precisa la nota.
Bolzano, denunciate 5 persone e sequestrati oro, argenteria, gioielli, orologi e pellicce
A Bolzano 5 cittadini tedeschi sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per esercizio abusivo dell’attività di compro oro. L’intervento delle Fiamme Gialle altoatesine, comunicato il 29 febbraio, ha fatto seguito a una capillare attività di controllo economico del territorio, nel corso della quale i militari hanno rilevato l’esistenza di una massiccia campagna di comunicazione, condotta mediante l’affissione di manifesti e la distribuzione di volantini, volta a pubblicizzare un evento che si sarebbe tenuto in un albergo cittadino, nel corso del quale gli organizzatori si dicevano pronti ad acquistare oro, argento e altri oggetti preziosi, ma anche pellicce e oggetti di antiquariato, a prezzo assolutamente vantaggioso per i venditori e a quotazioni più alte rispetto a quelle di mercato.
Individuata la struttura ricettiva i finanzieri sono intervenuti, “trovandosi di fronte ad una vera e propria attività di compravendita di preziosi, organizzata dai cinque cittadini stranieri nei minimi dettagli: alcuni erano, infatti, addetti alla ricezione dei clienti; altri, avvalendosi di bilancini di precisione, reagenti per rilevare il grado di purezza dei gioielli e monocoli per valutarne la fattura, si occupavano di stimare il valore degli oggetti proposti in vendita dagli avventori ed effettuare, quindi, il pagamento della somma pattuita”, si legge in un comunicato stampa.
Nel corso dell’operazione sono stati sottoposti a sequestro circa 220 grammi di oro e argento, un intero set di posate in argento, ma anche bracciali, spille, collane, anelli e orologi in argento e oro, oltre agli strumenti di precisione utilizzati per la stima del relativo valore.
Padova, 5 denunciati nell’ambito di attività di compravendita di oro e pellicce usate
Nei giorni scorsi i militari del comando provinciale di Padova hanno intensificato i controlli volti al contrasto dell’abusivismo commerciale e individuato diversi annunci sui giornali locali che pubblicizzavano un’attività di compravendita di oro e pellicce usate, svolta temporaneamente presso un hotel dell’hinterland padovano. Accertamenti mirati hanno poi permesso di identificare 5 persone dedite all’acquisto di oggetti di valore da numerosi avventori attratti da prezzi vantaggiosi.
Nel dettaglio, il comando provinciale di Padova ha reso noto ieri che i finanzieri hanno riscontrato che 4 cittadini stranieri e 1 italiano operavano in assenza della necessaria iscrizione nell’apposito registro tenuto dall’Organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi.
Pertanto, i preziosi, consistenti in pietre, anelli, bracciali, orecchini, monili e pepite di oro, il cui valore è in corso di stima, sono stati sottoposti a sequestro probatorio.
Come negli altri due casi di Lucca e Bolzano, fermo restando che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza in relazione alla vicenda in esame sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, i predetti soggetti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per il reato di esercizio abusivo dell’attività di compro oro.