Consultazione Oam: preventivatori e comparatori, le proposte della Federpromm

Federpromm LogoImprontare alla massima trasparenza la comunicazione di marketing sui siti dediti alla lead generation e nei portali di comparazione, anche nell’ottica di disincentivare la concorrenza sleale degli operatori stranieri; vigilare in modo più efficace sull’uso dei dati degli utenti; conferire più poteri all’Oam per contrastare le frodi online. Sono le tre direttrici lungo le quali si diramano le proposte presentate dalla Federpromm (Federazione intercategoriale consulenti, promotori finanziari, operatori dei mercati finanziari, creditizi e assicurativi) all’Organismo agenti e mediatori (Oam), in occasione della consultazione pubblica sulla bozza di comunicazione relativa a preventivatori e compilatori online per i finanziamenti, che si conclude oggi.

Le obiezioni sui comparatori online

Nella sua lettera all’Oam la Federazione ha segnalato che il circuito delle piattaforme dei comparatori online copre una percentuale di soggetti, anche di dimensioni rilevanti, che compongono il mercato del credito, delle assicurazioni e dell’energia, pari orientativamente al 60%, 70%. Una fetta rilevante dell’offerta resta dunque tagliata fuori.

Ha sottolineato inoltre come sia la compagine sociale di una società a determinarne le finalità, le strategie di penetrazione sul mercato e la struttura giuridica. Pertanto ritiene che sarebbe opportuno indicare soci e azionisti di riferimento anche sui siti dei comparatori. A questo proposito porta l’esempio dei siti di comparazione posseduti “seppur in forma indiretta o con quote minoritarie ma rilevanti, da soggetti che erogano i servizi oggetto di preventivo stesso”. Una situazione che configura per il sindacato di categoria “una sorta di posizione dominante surrettizia, sanzionabile per violazione della concorrenza e pubblicità comparativa”.

Mettendosi poi dalla parte del consumatore, il documento della Federpromm si sofferma sugli effetti negativi delle “asimmetrie informative” che derivano dai confronti che si basano principalmente sull’analisi del prezzo. È il caso dei preventivi delle rc auto, in occasione dei quali “l’utente per il 90% inserisce una serie di dati che sicuramente conosce o dovrebbe conoscere in quanto in suo possesso, ma non è pienamente consapevole che sta acquistando un prodotto con caratteristiche di minor valore, ovvero con coperture e massimali più bassi”.

Infine, evidenzia la continua profilazione nel tempo dei clienti, dovuta alla possibilità di traferire i dati inseriti dall’utente a società che effettuano marketing.

Comparatori e preventivatori, indicare iscrizione all’Oam per eliminare la concorrenza dei player stranieri

Partendo dal presupposto che l’attività di comparazione viene effettuata da soggetti che operano nell’intermediazione del credito, che ovviamente avranno tutto l’interesse ad adeguarsi al rispetto delle direttive della normativa regolamentare del settore, la Federpromm sottolinea l’importanza di evidenziare bene e in neretto nel “disclaimer del sito” le condizioni dell’offerta che si propone, l’iscrizione all’Organismo e la natura del prodotto, che “non deve essere in esclusiva e considerato il migliore possibile”.

Secondo la Federazione una comunicazione di marketing trasparente “eliminerebbe una concorrenza sleale da parte dei player ed operatori esteri che attraverso l’utilizzo di tecnologie, a volte più avanzate, si pongono in modo aggressivo rispetto agli operatori regolarmente iscritti al registro dello stesso Organismo di vigilanza”.

Lead generation e dati di profilazione dell’utente

L’attività di lead generation, secondo la Federpromm, deve accompagnarsi a una comunicazione chiara sull’uso dei dati forniti dall’utente e sulla sua profilazione. E “il tutto deve pienamente rispettare i criteri della compliance”. Si pone, per la Federazione, un problema di regolazione uniforme e della massima trasparenza in capo ai soggetti che operano in tale contesto di mercato. A questo proposito sottolinea la necessità che i gestori dei siti internet che offrono pubblicità di credito “non abbiano un conflitto di interesse tale da deviare il vero interesse dell’utente che accede a tale servizio”.

Il contrasto delle frodi creditizie sul web

Per limitare il fenomeno delle truffe online, la Federpromm suggerisce di fornire più poteri all’Oam, primo fra tutti la possibilità di procedere a oscurare i siti non autorizzati. Infine, propone la realizzazione di vademecum e iniziative di educazione finanziaria far conoscere ai cittadini i rischi crescenti delle frodi sul web.

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