Un incontro urgente per individuare “soluzioni emergenziali che possano aiutare gli operatori del settore in questo momento di grave difficoltà”. Lo ha proposto l’Organismo agenti e mediatori (Oam), alle associate (Abi, Afin, Assilea, Assifact, Assofin, Apsp, Ufi, Ama, Assomea, Assoprofessional, Fiaip e Fimaa) con una lettera a firma del Presidente
Antonio Catricalà.
Nella missiva, inviata per conoscenza anche ai ministri dell’Economia e del Lavoro, l’Organismo sottolinea come “la grave emergenza sanitaria che sta flagellando l’Italia in questi giorni sta generando, come effetto collaterale, una grave crisi delle attività svolte dagli intermediari del credito”.
Secondo l’Oam dalle prime osservazioni svolte sul territorio nazionale “si può realisticamente affermare una drastica riduzione delle attività nel comparto”, insieme a “una grave carenza di liquidità soprattutto per le imprese unipersonale che sono più di 21.000 e costituiscono quasi il 90% della filiera dell’intermediazione del credito”.
Per l’Oam tale situazione potrebbe portare “in pochissimo tempo a un cedimento
economico dell’intero comparto, con conseguenti ripercussioni anche sul settore bancario,
atteso il ruolo sempre più rilevante di tali operatori nell’ambito della filiera creditizia”.
Per questo, conclude la lettera, è necessario individuare misure in grado di evitare “effetti
che potrebbero rivelarsi in alcuni casi irreversibili, con conseguenti pesanti ripercussioni
sociali”.