Caro energia 2022: il supporto di CorporateCredit alle pmi per accedere al credito d’imposta e contrastare i rincari

CorporateCredit: aumento costi di energia e gasIl caro energia è tra i temi caldi di questo periodo: le imprese di ogni settore sono in ginocchio a causa dei prezzi di luce e gas, saliti alle stelle. Fortunatamente, lo scorso 16 settembre 2022 è stata approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri il Decreto Aiuti Ter, che estende la portata del bonus bollette introdotto in favore delle imprese. L’importo complessivo del provvedimento è di 14 miliardi di euro, che vanno ad aggiungersi ai 52 miliardi già stanziati dal Governo a sostegno dell’economia del nostro Paese.

Le novità del Decreto aiuti ter

Le novità del Decreto Aiuti Ter prevedono un ampliamento dei beneficiari e un aumento del rimborso fiscale. Nello specifico, ora, possono accedere al credito d’imposta per l’energia anche le imprese più piccole, purché abbiano contatori di potenza pari almeno a 4,5 kW. Queste avranno diritto a un rimborso fiscale pari al 30%. Invece, per quanto riguarda le aziende definite energivore e gasivore, il bonus è aumentato dal 25 al 40%”, spiega Giordano Guerrieri, CEO di CorporateCredit, azienda specializzata in finanza agevolata e che si è attivata subito per supportare le aziende nell’accesso al credito d’imposta.

Il calcolo del credito d’imposta per l’energia si basa su quanto riportato nelle fatture d’acquisto, e spetta alle aziende dimostrare di aver subito un rincaro. Secondo il nuovo Decreto Aiuti ter, spiega la società, l’azienda ha diritto a beneficiare del credito d’imposta nel momento in cui il prezzo dell’energia, calcolato basandosi sulla media del terzo trimestre 2022, risulta aumentato almeno del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.

La cedibilità dei crediti di imposta

I crediti d’imposta per l’energia sono poi cedibili. “Anzitutto bisogna specificare che questi crediti d’imposta potranno essere utilizzati in compensazione e non concorreranno alla formazione del reddito imponibile ai fini Ires, Irpef e alla base imponibile Irap. Inoltre sì, sono crediti d’imposta cedibili per intero a soggetti terzi – prosegue Guerrieri -. Ciò significa che questi crediti d’imposta possono essere ceduti a istituti di credito e intermediari finanziari, a patto che siano accompagnati dal necessario visto di conformità”.

Per ottenere il credito d’imposta per contrastare il caro energia le imprese devono dimostrare “di aver sostenuto costi maggiori. Inoltre, la richiesta del credito d’imposta e l’eventuale cessione a banche, intermediari finanziari o istituti di credito, sono procedure che richiedono molta documentazione”.

L’importanza di affidarsi a figure esperte

Guerrieri, Primo Network Per questo motivo, la società consiglia di affidarsi a figure esperte in finanza agevolata e mediazione creditizia. Un consulente esperto conosce perfettamente il credito d’imposta, sa gestire la documentazione richiesta e sa con quali altre agevolazioni è cumulabile.

In CorporateCredit ci siamo attivati da subito per supportare le imprese italiane nella lotta al caro bollette – conclude Guerrieri -. Abbiamo già proposto contenuti formativi agli imprenditori sul tema del credito d’imposta e i nostri esperti stanno supportando quotidianamente centinaia di imprese clienti nella richiesta del credito d’imposta per affrontare i rincari. Come lo facciamo? Ogni impresa viene affidata a un nostro consulente che analizza la situazione, presenta la documentazione per il credito d’imposta e segue tutto l’iter di richiesta. A questo passaggio, aggiunge un’analisi di prefattibilità per individuare contributi e finanziamenti utili all’impresa e che sono cumulabili con il credito d’imposta. Con questa modalità di supporto, la PMI non solo ottiene l’agevolazione per il caro energia, ma accede anche a una serie di incentivi che le permettono di abbattere i costi fino al 40%”.

Per maggiori informazioni, è possibile richiedere un incontro gratuito e senza impegno sul sito ufficiale di CorporateCredit.