Credem: utile netto in crescita del 36% nel primo trimestre 2012

“A causa della complessità del contesto economico le prospettive della gestione presentano al momento diversi motivi di incertezza” ha scritto la società in un comunicato, facendo riferimento alla prevedibile evoluzione della gestione richiamandosi alla situazione dei debiti sovrani e alle ricadute delle manovre economiche del governo italiano. “Per tali ragioni il gruppo ha anche deciso di prorogare la formulazione della nuova pianificazione triennale”.

Ecco alcuni dei principali dati che emergono dal resoconto intermedio di gestione:

– Complessivamente gli impieghi si attestano a 19,9 miliardi di euro in crescita rispetto al marzo 2011 (+1,8%) e in leggero calo rispetto a fine anno (-0,5%). In leggera contrazione sia i crediti a breve che quelli a medio-lungo rispetto a fine 2011 (entrambi -0,8%).

– In prospettiva gli impieghi risentiranno del quadro macroeconomico sopra delineato, con un’evoluzione modesta (+1,0%, dopo il +1,4% del 2011); seppur in rallentamento rispetto al passato, la componente più vivace risulterà quella del credito alle famiglie (+2,8%) ed in particolare i prestiti per l’acquisto di abitazione.

– il rapporto sofferenze/impieghi rimane sostanzialmente invariato e su livelli molto contenuti (1,21% rispetto a 1,16% di fine 2011). L’indebolimento del ciclo economico prospetta peraltro condizioni sfavorevoli all’evoluzione del reddito disponibile delle famiglie ed alle condizioni di operatività delle imprese; la problematicità del credito alle famiglie ed alle società non finanziarie è pertanto da monitorare con la massima attenzione. Sotto questo profilo, in particolare a partire dal secondo semestre del 2011, nel sistema si sono rafforzate indicazioni sfavorevoli, sia nell’ambito dei tassi di decadimento creditizio, sia nell’evoluzione del rapporto sofferenze e impieghi. Per quanto concerne le rettifiche di valore su crediti si evidenzia che il dato di periodo risente sia dell’incremento sopra citato dei past-due che dell’adeguamento dei parametri di calcolo delle svalutazioni forfettarie, che hanno complessivamente hanno inciso negativamente, ed interamente, nel trimestre per oltre 10 milioni di euro.

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