A dicembre 2016 i prestiti a famiglie e imprese sono cresciuti dell’1,4% su base annua, in accelerazione rispetto al più 0,8% del mese precedente, confermando la prosecuzione del miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti. Parallelamente si conferma la ripresa del mercato dei mutui, con una variazione positiva del più 1,7% rispetto a novembre 2015. Lo rileva l’ultimo rapporto mensile dell’Abi.
TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI
A dicembre 2016, sottolinea l’Abi, si sono ridotti ulteriormente i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela: il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 2,85%, toccando il nuovo minimo storico (era pari a 2,91% il mese precedente e a 6,18% prima della crisi, a fine 2007).
Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,02%, nuovo minimo storico (2,05% a novembre 2016 e 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato all’1,54%, era
pari a 1,56% il mese precedente (5,48% a fine 2007).
QUALITÀ DEL CREDITO
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse) a fine novembre 2016 si collocano a 85,2 miliardi di euro, un valore in ulteriore lieve diminuzione rispetto al dato di ottobre (85,5 miliardi). Si conferma quindi la riduzione di oltre il 4% delle sofferenze nette rispetto al picco di 89 miliardi di fine novembre 2015.
Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,80% a novembre 2016, lo stesso valore di ottobre 2016 (era il 4,91% a fine 2015 e lo 0,86% prima dell’inizio della crisi).
DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA
In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine dicembre 2016, di circa 54,6 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +4,2% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 77 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -19,9%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) ha registrato a fine 2016 una variazione su base annua pari a -1,3%, era -1,2% il mese precedente. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.513 a 1.676,1 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di oltre 163 miliardi.
TASSI DI INTERESSE SULLA RACCOLTA
Secondo l’analisi dell’Abi il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato allo
0,97% (1% il mese precedente e in flessione dal 2,89% a fine 2007) ad effetto:
– del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), che si è attestato allo 0,40% (0,41% a novembre);
– del tasso sui PCT pari a 1,18% (dall’1,22% di novembre);
– del rendimento delle obbligazioni, pari al 2,75%, lo stesso valore del mese precedente.
MARGINE TRA TASSO SUI PRESTITI E TASSO SULLA RACCOLTA
Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a dicembre 2016 risultava pari a 188 punti base (191 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (329 punti base a fine 2007). In media nel 2016 tale differenziale è risultato pari a 1,98 p.p (2,12 p.p. nel 2015).