Nei primi nove mesi del 2016 si sono rafforzati i segnali di ripresa del mercato del credito alle famiglie già evidenziati durante i precedenti trimestri. Le erogazioni di credito al consumo hanno fatto segnare un incremento del 17,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, contribuendo a sostenere i consumi durevoli delle famiglie, a lungo rimandati durante gli anni di crisi. Sul fronte dei mutui la componente per acquisto di abitazioni, che costituisce la parte più consistente delle nuove erogazioni, mostra un trend in decisa accelerazione, con un più 34,9%, che rispecchia il miglioramento nell’andamento delle compravendite immobiliari residenziali. È quanto emerge dalla quarantunesima edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia.
Il credito al consumo
Hanno trainato il mercato i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli (+21.1%) nel solco della ripresa delle immatricolazioni e dei passaggi di proprietà. Per questo tipo di prestiti si sono rivelate determinanti le numerose campagne a tassi promozionali e la proposizione di prodotti a elevata flessibilità e abbinati a servizi accessori aggiuntivi.
I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni e servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali impianti per la casa, spese mediche, palestre e tempo libero, etc.), registrano, invece, una crescita di intensità inferiore rispetto al 2015 (+8%), principalmente dovuto al rallentamento dei finanziamenti per elettrodomestici/elettronica di consumo.
I prestiti personali consolidano la crescita già avviata a inizio 2015 (+15.7%) grazie soprattutto al persistente basso livello dei tassi di mercato, che ha favorito una forte concorrenza tra gli intermediari e un’ampia proposta di offerte modulari e flessibili. Tale vivacità nell’offerta ha indotto molti clienti a trasferire i contratti presso altri istituti, alla ricerca di condizioni più favorevoli, sostenendo l’attività di refinance.
Le erogazioni via carte rateali/opzione accelerano la crescita, trainate dalle carte opzione (+24.4%), tipologia verso la quale negli ultimi anni si è orientata l’offerta. Tuttavia, una parte non trascurabile delle transazioni effettuate con questa tipologia di carte è regolato a saldo e non si concretizza, quindi, in un vero e proprio finanziamento.
Decisamente più modesta la crescita dei volumi transati dalle carte rateali (+1.1%).
Infine, la crescita dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione (+9.8%) è stata trainata dalle erogazioni ai pensionati, che costituiscono quasi la metà del totale flussi del comparto.
I mutui immobiliari
La componente “altri mutui”, dopo le performance molto positive dell’ultimo biennio, vede ridimensionarsi notevolmente il trend di crescita (+17%). Tale andamento è dovuto principalmente al marcato rallentamento delle surroghe, per le quali si delinea una progressiva riduzione del bacino di mutui per le quali tale operazione risulta conveniente.
Nel periodo gennaio-settembre 2016 si interrompe la riduzione degli importi finanziati e delle durate contrattuali dei nuovi mutui, che aveva caratterizzato gli ultimi anni a seguito del boom delle surroghe, e i mutui a tasso fisso raggiungono quasi i due terzi delle erogazioni grazie ai tassi di riferimento ai minimi storici, che hanno spinto le famiglie meno propense al rischio a preferire la certezza di una rata costante per tutta la durata del contratto, sia alle nuove offerte a tasso fisso proposte da molte banche al fine di fidelizzare la clientela.
L’analisi della rischiosità
Durante il secondo e terzo trimestre del 2016 gli indicatori di rischio hanno mostrato una ulteriore riduzione della rischiosità dei prestiti al consumo rispetto alle precedenti osservazioni. In particolare, il tasso di default (ovvero l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) del credito al dettaglio nel suo complesso (quindi mutui immobiliari più credito al consumo) a fine settembre si è attestato all’1.8%, tornando sui livelli pre-crisi.
Per il credito al consumo il tasso di default da marzo 2016 a settembre 2016 è passato dal 2% all’1.8%. In particolare, i prestiti personali vedono un significativo ridimensionamento del rischio, con il tasso di default che si attesta al 2.6%. I prestiti finalizzati mostrano, invece, una contrazione meno marcata.
Anche la rischiosità dei mutui immobiliari ha proseguito il lento ma progressivo calo iniziato ormai da diversi trimestri e a settembre 2016 il tasso di default si colloca all’1.4%, sfiorando il livello che si osservava nel periodo pre-crisi.
Le prospettive
Il credito alle famiglie nel suo complesso mostrerà nel triennio 2016-2018 un consolidamento della crescita, al netto di alcuni elementi di incertezza legati alle prospettive economiche e politiche e al processo di riforma della regolamentazione del sistema finanziario. Dal lato della domanda, le famiglie con migliori condizioni economiche potrebbero ripensare a quelle decisioni di acquisto, relative soprattutto a beni durevoli e immobili, che erano state accantonate durante la crisi, aumentando così il ricorso al credito. Al contempo, le condizioni di offerta resteranno ancora convenienti, favorite sia dalla migliorata qualità del credito sia dai tassi di mercato a breve termine che rimarranno su livelli molto bassi.
La ripresa vivace dei flussi di credito si confermerà anche nell’ultimo trimestre dell’anno, in ulteriore accelerazione rispetto al 2015. I segnali positivi uniti al consolidamento della ripresa economica guideranno la crescita dei flussi di credito al consumo anche nel biennio 2017-2018, sebbene con ritmi in graduale attenuazione. Le nuove erogazioni continueranno a essere sostenute dai prestiti concessi per finanziare l’acquisto dell’auto ma anche le altre forme tecniche di finanziamento contribuiranno positivamente alla dinamica complessiva.
Grazie all’aumento di occupazione e reddito disponibile, ai tassi di interesse ancora contenuti e al progressivo miglioramento del mercato immobiliare i flussi di prestiti per l’acquisto di abitazioni si consolideranno ulteriormente nel prossimo biennio, seppur con ritmi di crescita più contenuti rispetto a quelli degli ultimi anni. Il ricorso alle surroghe e sostituzioni, che ha sostenuto il comparto nell’ultimo periodo, rallenterà progressivamente per il venir meno delle condizioni di convenienza.
Infine, nel corso del 2016 la rischiosità del comparto tenderà a rimanere su livelli contenuti, favorita dal miglioramento della situazione economica delle famiglie e dai tassi di interesse ancora ai minimi.