“L’industria del bnpl nel nostro Paese sta vivendo una crescita significativa, con sempre più aziende che offrono questo servizio ai clienti e con un incremento dei player specializzati nel proporre questo tipo di facilitazione. Le nuove abitudini di acquisto degli italiani – sempre più propensi a e-commerce, digitale e nuove tecnologie finanziarie – e la maggiore accettazione da parte dei commercianti hanno reso il bnpl un’opzione di pagamento comune sui siti web e in numerosi negozi fisici, soprattutto per acquisti di importo contenuto e sotto i 500 euro”. Così Simone Capecchi, executive director di Crif, sintetizza i dati diffusi questa mattina con il Market outlook sul buy now pay later di luglio 2023.
La società ha analizzato il proprio ecosistema di dati, che conta oltre 90 milioni di posizioni creditizie, e ha evidenziato una crescita annua a due cifre per il comparto. Secondo il report di Crif, i prodotti buy now pay later (bnpl) erogati nel nostro Paese hanno fatto registrare un incremento del 47% nel 2022, in ulteriore accelerazione rispetto al +35% del 2021, confermando dei ritmi molto superiori rispetto alla crescita del credito al consumo small ticket tradizionale (che si è attestato a +13% nel 2021 e +5% nel 2022).
Il confronto con le linee di credito tradizionali
Nel dettaglio, Crif ha messo a confronto un cluster di finanziamenti buy now pay later, di importo molto contenuto e con un piano di rimborso di brevissima durata, con i più classici finanziamenti small ticket, analizzandone i trend e le caratteristiche nell’ultimo biennio.
Dall’analisi si evince una stagionalità più marcata rispetto al credito al consumo tradizionale, con le erogazioni bnpl del secondo semestre sono superiori in media del 41% (con picchi concentrati nell’ultimo trimestre dell’anno), a testimonianza del fatto che il bnpl sia intimamente legato a comportamenti d’acquisto particolarmente concentrati nel periodo natalizio.
Il bnpl conquista i settori travel e insurance
Inoltre, l’analisi di Crif ha evidenziato a una diffusione del buy now pay later anche in ambiti non tradizionalmente retail:
- travel,che nel suo complesso sta vivendo una forte digitalizzazione e nel quale il bnpl ha dimostrato di essere un efficace strumento di conversione e di marketing,
- insurance, per le opzioni di pagamento rateali delle polizze assicurative,
- b2b, attraverso piattaforme specializzate che offrono dilazioni di pagamento su transazioni commerciali tra imprese.
Per i consumatori è un mezzo di pagamento più che un finanziamento
Approfondendo l’analisi, il Crif Market Outlook evidenzia come il ticket medio del bnpl sia molto inferiore rispetto a quello del credito al consumo più tradizionale: a luglio 2023 oltre il 50% delle richieste è inferiore ai 500 euro. Scende al 28% la fascia di richiesta tra 500 e 1.000 euro; a 11,7% quella tra 1.000 e 1.500 euro, mentre solo il 6,4% della domanda rientra nella fascia più alta, compresa tra 1.500 e 2.000 euro. Questo conferma che “il bnpl rappresenta agli occhi dei consumatori più un mezzo di pagamento che una forma di finanziamento”.
Analizzando il profilo d’età degli utenti bnpl, a luglio i millennials e la generazione Z costituivano il 71% del totale. “Queste ultime generazioni sono cresciute con l’e-commerce e la digitalizzazione dei servizi finanziari; quindi, l’adozione di nuove forme di pagamento è stata naturale per loro”, precisa l’analisi.
Rischio del credito in calo del 30% nel 2022
Sul fronte della rischiosità del credito Crif evidenzia un calo del 30% del tasso medio di insolvenza nel 2022 rispetto al 2021, in controtendenza rispetto alla crescita fatta segnare invece dal credito small ticket. A riprova di come il bnpl si stia diffondendo principalmente in clientela a bassa rischiosità creditizia, che lo utilizza percependolo come esperienza di pagamento e non come forma di credito.
“Il buy now pay later sta contribuendo a trasformare l’esperienza di acquisto degli italiani, offrendo loro maggiore flessibilità finanziaria. Mentre il fenomeno continua a crescere, ci aspettiamo che la nuova Direttiva sul credito ai consumatori porterà a significativi cambiamenti nel settore. Una delle modifiche chiave riguarda la regolamentazione dei fornitori di BNPL come intermediari finanziari, soggetti a norme più rigorose e a un’adeguata supervisione. Inoltre, la nuova Direttiva richiede ai fornitori bnpl di effettuare una valutazione del credito più accurata dei consumatori prima di concedere finanziamenti. Ciò mira a prevenire l’indebitamento eccessivo e a garantire che i consumatori siano in grado di far fronte ai pagamenti futuri. Queste regolamentazioni, se implementate correttamente, renderanno il settore del bnpl più sano e sostenibile, garantendo una maggiore trasparenza e tutela per i consumatori e offrendo loro un’opzione di pagamento flessibile e responsabile”, conclude Antonio Deledda, executive director di Crif.