“Perdura il sentimento di cautela per le imprese per quanto riguarda i piani di investimento. Le imprese preferiscono attingere alle proprie riserve per affrontare le spese correnti, e posticipare così piani di investimento di lungo periodo. Teniamo conto, però, che esiste una domanda latente che emerge dal nostro osservatorio Esg Outlook, e che individua in quasi il 60% delle imprese livelli medio-bassi di adeguatezza Esg. Questo significa che gli istituti di credito dovranno spingere su questa leva per intercettare il bisogno delle imprese a raggiungere i livelli Esg richiesti dall’Europa”. Così Simone Capecchi, executive director di Crif, ha commentato i dati del Barometro dei prestiti alle imprese, che esamina la domanda di credito nel III trimestre 2023.
Secondo il report la domanda di prestiti delle aziende italiane è rimasta sostanzialmente stabile tra luglio e settembre, con uno scostamento minimo del +0,1%, rispetto al corrispondente periodo del 2022. Non si riscontrano variazioni anche per l’importo medio (-0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) con un ammontare pari a 125.404 euro.
Analizzando la tipologia di imprese, le società di capitali registrano una flessione dello 0,2%; mentre le imprese individuali hanno un aumento minimo dello 0,6%. Dopo due trimestri consecutivi di importo medio richiesto in decisa crescita, si registra il primo stop per le Imprese individuali con un -4,7% (35.334 euro), mentre per le società di capitali lo scostamento è minimo, pari al +0,1% (167.035 euro).
Stabile anche la distribuzione delle classi di importo della domanda di credito delle imprese. Il barometro Crif evidenzia come le fasce che catalizzano la domanda sono quelle per i piccoli importi, quindi entro i 5.000 euro con una fetta del 30,7%, e quelle oltre i 50.000 euro con il 28,4%.
Classe di importo | Distribuzione % GEN-SETT 2023 |
Fino a 5.000 € | 30,7% |
5.001 – 10.000 € | 7,2% |
10.001 – 20.000 € | 10,5% |
20.001 –50.000 € | 23,2% |
Oltre 50.000 € | 28,4% |
Fonte: Eurisc – il sistema Crif di informazioni creditizie
Nonostante i significativi cambiamenti macroeconomici che hanno caratterizzato gli ultimi anni, la distribuzione della domanda per settori non ha subito variazioni significative: sul podio si mantengono i servizi (25,6%), il commercio (23,1%) e sull’ultimo gradino le costruzioni (17,3%).
Confronto distribuzione delle richieste di credito delle imprese
SETTORE | III TRIM 2023 | III TRIM | III TRIM | III TRIM 2020 | III TRIM 2019 |
SERVIZI | 25,6% | 25,1% | 26,3% | 29,3% | 27,8% |
COMMERCIO | 23,1% | 22,9% | 23,5% | 24,3% | 23,9% |
COSTRUZIONI | 17,3% | 18,0% | 16,3% | 14,8% | 14,0% |
MANIFATTURIERO | 10,9% | 11,3% | 10,8% | 10,0% | 10,7% |
AGRICULTURA | 6,8% | 6,7% | 7,1% | 6,0% | 7,2% |
TRASPORTI E LOGISTICA | 5,0% | 4,8% | 4,7% | 4,3% | 4,8% |
ALIMENTARE E BEVANDE | 2,0% | 2,1% | 2,1% | 1,9% | 2,0% |
ICT, MEDIA E TELECOMUNICAZIONI | 1,6% | 1,5% | 1,6% | 1,5% | 1,6% |
UTILITIES ED ENERGIA | 0,7% | 0,6% | 0,7% | 0,5% | 0,6% |
NON DISPONIBILE | 7,0% | 7,0% | 7,0% | 7,3% | 7,3% |
Fonte: Eurisc – il sistema Crif di informazioni creditizie