La legittimazione delle criptovalute è un rischio fatale. A dichiararlo è stato Paolo Savona, presidente della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) e già direttore generale di Confindustria, lo scorso 23 maggio al Festival dell’Economia di Trento.
Nel corso dell’appuntamento presso il Castello del Buonconsiglio, Paolo Savona ha dialogato con Marina Brogi, professoressa di Economia e Tecnica dei Mercati finanziari presso l’Università La Sapienza di Roma sul tema “Legittimazione delle criptovalute e rischi per i mercati mobiliari”. Ha dichiarato che “la legittimazione delle cryptocurrency è un rischio fatale” e ha invitato i numerosi studenti presenti in sala a tenersi sempre informati.
Il pericolo principale, secondo il presidente della Consob, è che “queste monete sostituiscano la moneta pubblica, pur essendo private e prive di possibilità di rimborso”, poiché, non esistendo un debitore, nessuno ne è responsabile. Di conseguenza, il consiglio che ha rivolto a tutti i consumatori è quello di informarsi con cura prima di prendere decisioni e prima di investire, perché “stiamo perdendo la trasparenza del mercato”.
La Consob è l’istituzione preposta a garantire la trasparenza del mercato e, su questi temi, sta lavorando con grande attenzione. Da questo punto di vista, ha messo in guardia sul fatto che “le nostre istituzioni tecnologiche e informatiche non sono ancora in grado di censire le oltre 10.000 cryptocurrency esistenti“.
Guardando al futuro, Paolo Savona ha sottolineato la necessità di interrogarsi sul modo in cui si vuole “proteggere i propri risparmi”, poiché scelte sbagliate possono avere conseguenze fatali appunto.
Si è poi soffermato sull’euro digitale, sottolineando che “lo abbiamo già”, dal momento che i conti correnti sono ormai gestiti in forma digitale. Il prossimo passo potrebbe essere la “chiusura dell’opzione cash”, per abituare le persone a gestire la liquidità e i risparmi in modo digitale. Si tratta, ha spiegato Savona, di un passaggio cruciale, soprattutto alla luce del fatto che l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha di fatto legittimato le cryptocurrency, attribuendo loro “quasi una parità di trattamento rispetto al dollaro”.
La prospettiva, dunque, è quella di arrivare a un euro digitale decentrato e a un accordo per utilizzare l’euro in tutti gli scambi internazionali. “Attualmente il commercio europeo in euro rappresenta circa il 25% del commercio globale, ma se tutti gli europei utilizzassero l’euro negli scambi internazionali, a quel punto la nostra moneta avrebbe quasi la stessa rilevanza del dollaro”, ha affermato Paolo Savona. Questo contribuirebbe a rendere più stabile il sistema monetario e, di conseguenza, la gestione del risparmio.
Il presidente della Consob ha infine evidenziato come le su dichiarazioni si caratterizzino come una sorta di obiezione di coscienza. “Trovandomi direttamente coinvolto nell’applicazione del Mica, il regolamento europeo recepito nella legge italiana che legittima le criptovalute, mi trovo in una situazione di obiezione di coscienza. Non voglio mettere il mio sigillo sulla legittimazione delle criptovalute. Mi rendo conto di essere controcorrente. E sono disposto ad accettare le conseguenze che derivano da questa mia obiezione di coscienza nei confronti di una legge di cui come cittadino devo conoscere la validità”, ha concluso.