L’ottimismo collegato alla discsa dello spread non sembra trovare riscontro tra le famiglie della Penisola, che nel 51 per cento dei casi dichiarano già adesso di riuscire a pagare appena le spese senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre una percentuale dell’8 per cento non ha un reddito sufficiente nemmeno per l’indispensabile.
Esiste però anche un 40 per cento di italiani che vive serenamente senza particolari problemi economici e un 1 per cento che può addirittura concedersi dei lussi. Nonostante i saldi, comunque, la maggioranza delle famiglie ha tirato fuori dall’armadio gli abiti smessi nel cambio stagione, con il 53 per cento degli italiani che ha rinunciato o rimandato gli acquisti di abbigliamento ed accessori, che rappresentano i prodotti dei quali si fa maggiormente a meno nel tempo della crisi.
Accanto ai vestiti si trovano viaggi e vacanze, che sono stati ridotti o annullati dal 51 per cento degli italiani, e la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 48 per cento.
Ad essere ridimensionati sono stati anche l’acquisto di nuove tecnologie, alle quali hanno dovuto dire addio il 42 per cento degli abitanti del Belpaese, le ristrutturazioni della casa (40 per cento), l’auto o la moto nuova (38 per cento), gli arredamenti (38 per cento) e le attività culturali (37 per cento).
“È necessario rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini, sottolineando “la necessità di sostenere la ripresa dei consumi per rilanciare l’economia”.
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