È andata in overfunding in pochi giorni la campagna della pmi innovativa Iride Acque, società che si si è ispirata a una tecnologia usata in passato per depurare l’aria, l’ha modificata e applicata al trattamento dei reflui industriali con l’obiettivo di trasformare un processo estremamente costoso in un processo alla portata di tutte le aziende interessate a operare in modo etico e sostenibile.
La società userà i fondi raccolti nella campagna attiva su Opstart per crescere, sia internamente, investendo nel potenziamento della struttura commerciale, dei canali di vendita e dell’attività di marketing, sia mediante acquisizioni che consentiranno all’azienda di aumentare velocemente il fatturato e ampliare la gamma dei sevizi offerti.
La pmi sta creando una rete di water manager in grado di aiutare i propri clienti nella gestione della risorsa acqua a 360°. In questa direzione va l’acquisto della maggioranza della Biemme Engineering, conclusosi qualche giorno fa. L’acquisizione permetterà a Iride Acque di aumentare la propria capacità produttiva attraverso un’organizzata officina di proprietà, ma anche di ampliare l’offerta, entrando nel mercato dei trattamenti dell’acqua potabile per le industrie.
Nel prossimo futuro, inoltre, Iride l’azienda ha intenzione di aprire la sua attività in nuovi mercati, non solo in Europa ma anche in Cina, India e Stati Uniti, puntando a una crescita importante sia in termini di fatturato sia di utile.
“Un tempo, quando la sensibilità per il rispetto dell’ambiente era ancora poco diffusa, le industrie scaricavano i reflui industriali in fognatura, pagando una deroga. Oggi un comportamento dannoso di questo genere, fortunatamente, è sempre meno possibile. E sono tante le realtà interessate a operare in modo ecologico e sostenibile – afferma Monica Casadei, ceo e co-founder di Iride Acque –. Di imprenditori virtuosi ne esistono molti ma quello della depurazione delle acque industriali è sempre stato un percorso difficile, perché mancavano tecnologie realmente efficaci. Grazie alla nostra esperienza nel settore, ci siamo concentrati sui punti deboli delle tecnologie che conoscevamo già, riuscendo a proporre una soluzione nuova, altamente efficiente, a prezzi accessibili. Ci rivolgiamo a tutti i ceo che vogliono trattare i reflui non solo perché lo impone la legge ma anche perché sono convinti che sia importante e giusto farlo”.
Il sistema di depurazione
Il principale punto di forza di Iride Acque è il suo processo brevettato di depurazione dei reflui industriali. Il cuore della tecnologia brevettata è un catalizzatore che viene prodotto a partire da materiali di scarto ricavati dalle pile esauste, comunemente usate nella vita quotidiana. Partendo da materiali che altrimenti finirebbero in discarica si produce un oggetto altamente tecnologico in grado di depurare i reflui industriali.
“Abbiamo sviluppato un processo che ci permette di costruire impianti che occupano poco spazio, riducendo così i costi. In un periodo di tempo compreso tra i 18 e i 24 mesi le aziende che di solito si affidano a terzi per smaltire i reflui e scelgono di passare a Iride Acque hanno già ammortizzato le spese. Mentre per coloro che usano altri impianti in situ, stimiamo un risparmio medio in termini di costi per acquisire l’asset (Capex) e spese operative (Opex) compreso tra il 50 e il 70%”, prosegue la ceo.
Iride Acque offre sia impianti “standard” di diverse dimensioni e tipologie, in grado di incontrare le diverse esigenze delle aziende e di interfacciarsi con impianti già esistenti, sia impianti tailor made costruiti su misura. Tutti i sistemi di trattamento dei reflui sono completamente automatizzati e per il loro acquisto è possibile ottenere le agevolazioni previste nel Piano di Transizione 4.0.