Visco ad assemblea Abi: lavorare a quadro normativo per criptovalute. Alcune criptoattività non hanno copertura in termini di attività, reali o finanziarie

Ignazio Visco, Banca d'ItaliaLa difficile situazione sul fronte congiunturale non deve indurre le banche a ridurre l’impegno a rispondere alle sfide di natura strutturale, in particolare a quelle poste dalla doppia transizione tecnologica e verde. Abbassare il livello di attenzione verso questi aspetti comporterebbe infatti la necessità di recuperare nei prossimi anni il tempo perduto, rincorrendo, anziché anticipando, la concorrenza e l’adeguamento alle nuove norme”.  Queste le considerazioni contenute al termine della relazione del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in occasione dell’assemblea dell’Associazione bancaria italiana (Abi), che ha confermato Patuelli alla guida dell’Associazione.

Come ho più volte ricordato, l’aumento degli investimenti in nuove tecnologie, l’innovazione di prodotto e di processo, l’adeguamento delle conoscenze dei dirigenti e dei dipendenti delle banche sono elementi assolutamente necessari per rispondere alle pressioni competitive da parte di altri operatori (regolamentati e non) e per aumentare i livelli di efficienza. La strada da percorrere è ancora molta, ma i segnali che percepiamo attraverso le nostre indagini sono incoraggianti”, ha aggiunto.

Secondo una rilevazione effettuata lo scorso anno presso le banche, il ricorso alle applicazioni dell’intelligenza artificiale, seppure ancora contenuto, è in crescita. “Esse consentono di aumentare la precisione delle stime della rischiosità della clientela e di ridurre i tempi per la valutazione del merito di credito, favorendo una più rapida erogazione dei prestiti – ha affermato Visco -. Dall’indagine emerge anche che mentre le banche sono consapevoli della necessità di adottare modelli che possano essere facilmente interpretabili, non sono altrettanto attente all’esigenza di rafforzare i presidi di governo societario a fronte dei rischi derivanti dall’esternalizzazione dell’attività di valutazione. Vanno altresì rafforzati i presidi volti ad assicurare che i diritti individuali siano adeguatamente protetti e le metodologie applicate non determinino condizioni discriminatorie”.

L’erogazione del credito attraverso internet è in aumento. Alla fine dello scorso anno la quota di banche che offrivano prestiti mediante canali digitali alle famiglie e alle imprese era pari, rispettivamente, al 44% e al 25%. La capacità di erogare prestiti da remoto e l’utilizzo di strumenti digitali per la valutazione del merito di credito della clientela hanno permesso agli intermediari caratterizzati da un maggior tasso di innovazione tecnologica di aumentare le proprie quote di mercato durante la crisi pandemica.

La recente accelerazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie ha tuttavia esposto a maggiori rischi, che si sono concretizzati in alcuni incidenti cibernetici di rilevante gravità. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina i rischi sono tornati ad aumentare. “Con Consob, Ivass e Uif abbiamo tempestivamente segnalato agli intermediari la necessità di innalzare il livello di attenzione a fronte di attacchi potenziali – ha aggiunto il numero uno della Banca d’Italia -. In quest’ambito, abbiamo anche sollecitato le banche e i principali fornitori di servizi tecnologici a condurre una valutazione dei rischi legati all’utilizzo di software proveniente dalla Russia. Non ci sono, per ora, evidenze di attacchi informatici nel mercato finanziario riconducibili direttamente al conflitto che abbiano avuto successo”.

A fronte dei 12 incidenti segnalati nell’intero 2021, nel primo semestre di quest’anno ne sono stati segnalati 8, di cui 5 riconducibili a un unico attacco perpetrato nei confronti di un fornitore di servizi esterno; l’episodio sottolinea i rischi determinati dalla concentrazione delle esternalizzazioni presso un numero limitato di operatori. A partire dal 2020 la Vigilanza ha intensificato i controlli in questo ambito, con specifiche rilevazioni e ispezioni presso gli stessi fornitori; indagini mirate sono state intraprese anche dalla Sorveglianza nei confronti dei sistemi di pagamento e delle infrastrutture del mercato finanziario.

Si è infine soffermato sulla presenza di criptoattività che non hanno alcuna copertura in termini di attività, reali o finanziarie, a fronte delle quali sono emesse. A tale proposito ha sottolineato che i tempi necessari a introdurre nuove regole non sono sempre compatibili con la rapida diffusione delle innovazioni. “In attesa che la materia sia almeno in parte regolata dalle norme europee, sulle quali nei giorni scorsi è stato raggiunto un primo accordo a livello politico, abbiamo pubblicato di recente sul nostro sito una comunicazione intesa a fornire le distinzioni concettuali necessarie, richiamare l’attenzione del pubblico sui rischi, indicare agli operatori professionali alcuni presidi volti ad attenuarli – ha precisato Visco -. Continueremo a lavorare insieme con le altre autorità di controllo, con la Consob in particolare, per contribuire alla regolamentazione a tutti i livelli e per attuarla in pratica, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione genuina ed evitare i pericoli derivanti da quella meno genuina. È un compito che si intensificherà nel prossimo futuro, anche per costruire un quadro informativo e analitico coerente”.

Sul sito della Banca d’Italia è possibile consultare l’intervento integrale del presidente della Banca d’Italia all’assemblea dell’Abi.