Le donne nelle reti di mediazione creditizia nel 2023: quante sono, in quali società lavorano, i fattori che possono incrementarne la presenza

Donne consulenti (Foto Gabrielle Henderson, Unsplash)In 3 anni la presenza femminile nelle reti di mediazione creditizia è aumentata del 2,18%, passando dal 27,37% del 2020 al 29,55% del 2023. Sono collaboratrici, area manager, responsabili della segreteria, del back office, dell’amministrazione, della formazione, della comunicazione e, solo raramente, ai vertici delle aziende. Un traguardo che si fa ancora fatica a conquistare.

In occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne, torniamo a fare il punto della situazione con il duplice obiettivo di capire come è distribuita la partecipazione femminile tra le società di mediazione creditizia e quali sono i fattori che potrebbero incrementarne la presenza. Per farlo abbiamo analizzato i dati presenti negli elenchi dell’Oam (Organismo agenti e mediatori) al 31 dicembre 2023 e abbiamo parlato con i rappresentanti di alcune società, esperti del settore.

Le donne nelle reti di mediazione

Dall’esame dei dati dell’Oam emerge che la maggior parte delle donne iscritte negli elenchi dell’Organismo come collaboratrici dei mediatori creditizi, cioè il 37,85%, ha un’età compresa tra 40 e 49 anni. Seguono la fascia tra i 30 e i 39 anni, con il 24,65% del totale, e quella tra i 50 e i 59 anni, con il 19,16%. Ci sono poi le under 30, che rappresentano il 13,8%, e infine le over 60, che raccolgono il 4,54%.

Proposte contrattuali, possibilità di carriera, ostacoli e fattori di sviluppo

I responsabili delle società di mediazione sono concordi nell’affermare che dal punto di vista lavorativo, contrattuale, economico, di possibilità di carriera, di assegnazione di compiti, ruoli e opportunità non ci sono differenze tra uomini e donne. “A tutti i collaboratori e le collaboratrici vengono proposte le stesse opportunità, così come accade per i e le dipendenti. Anche le caratteristiche richieste per svolgere il lavoro, sia esso di vendita e relazione diretta con il cliente o di coordinamento di un team di agenti o di un’area, sono indipendenti dal genere. E coincidono con competenza, passione, dedizione, attenzione al cliente, gestione delle emozioni, comunicazione”, spiega Stefano Grassi, presidente di Affida.

Dunque quali sono gli ostacoli che ancora si frappongono all’aumento della percentuale di donne nelle reti? La risposta è quella che accomuna le donne in ogni settore dell’economia: il ruolo di cura attribuito al genere femminile nella società. “Il gap che ancora sussiste nella società e nel lavoro origina dalla ineluttabile evidenza che le donne sono tuttora più vincolate, rispetto agli uomini, alle responsabilità familiari, in particolare a quelle strettamente connesse alla maternità. Questo ne limita in taluni casi, ad esempio, lo spostamento e la libertà di gestire l’agenda in funzione delle esigenze dei clienti”, prosegue.

Le nuove opportunità che si aprono per le donne passano, da un lato, per la tecnologia e i nuovi modelli di vendita e, dall’altro, per il legame sempre più stretto con il mondo dell’immobiliare.

L’evoluzione dei modelli di vendita, introdotti e accelerati dalla digitalizzazione, hanno permesso di aumentare il numero delle consulenze giornaliere a distanza e stanno accelerando l’avvicinamento delle figure femminili al comparto dell’intermediazione del credito. L’abbattimento di ogni residua differenza di genere, a mio avviso, si potrà ottenere non con leggi che facciano rispettare le cosiddette ‘quote rosa’, ma con un percorso che metta concretamente sullo stesso piano opportunità, doveri, risorse e retribuzione. Analogamente serve fare cultura, più che formazione, per far sì che pregiudizi arcaici vengano spenti al primo segnale di risveglio”, conclude Stefano Grassi.

Agevolano l’accesso alla professione anche i recenti legami tra società di mediazione e mondo immobiliare. In particolare, si rivela di supporto per le donne che desiderano intraprendere questa carriera la presenza di un ufficio finanziario all’interno delle agenzie immobiliari. “Il lavoro del consulente del credito è quello di finanziare quanti più clienti possibile, quindi in passato e spesso ancora oggi si traduce nel girare da una parte all’altra della città per andare in diverse agenzie a incontrare nuovi acquirenti. La commistione fra mondo immobiliare e creditizio permette invece, da un lato, al credit specialist di trovarsi nel luogo in cui transitano i potenziali acquirenti e venditori e, dall’altro, ai mutuatari di avere un servizio di assistenza finanziario, per identificare il livello di spesa massimo sostenibile in rapporto al proprio tenore di vita. Questo si traduce in un vantaggio sia per le donne che per i giovani che non hanno ancora un proprio portafoglio clienti”, dichiara Riccardo Bernardi, cfo di 24Max. La società ha fondato il suo modello di business proprio sull’apertura di corner finanziari all’interno delle agenzie Remax Italia di grandi dimensioni e lascia il collaboratore libero di incontrare clienti anche all’esterno. Un modello che sta prendendo sempre più piede nel comparto.

Dove lavora la maggior parte delle donne

Prevedibilmente, il maggior numero di donne si concentra nelle reti di mediazione creditizia più numerose. Le 3 società in vetta alla classifica dei big 20 per numero di collaboratori raccolgono, insieme, il 31,03% delle collaboratrici del comparto e contano tutte oltre 200 donne nella propria forza lavoro.

Ha quasi 300 collaboratrici (292) Kìron Partner, società di mediazione creditizia del gruppo Tecnocasa, 230 collaboratrici Euroansa e 214 Credipass.

Tuttavia in tutte e 3 le società la percentuale femminile si colloca al di sotto della media del settore, pari al 29,55%. La sfiora Kìron con il 29,26%; arriva al 28,68% Euroansa e al 27,51% Credipass.

Solo i comparatori sopra il 60%. Una società sopra il 40%

Analizzando invece i termini percentuali, dai dati Oam aggiornati al 31 dicembre 2023 emerge che in due società la presenza delle donne supera il 60%. Si tratta in entrambi i casi di comparatori o di reti legate a comparatori: Mutuionline annovera nelle sue fila 70 donne su una squadra di 110 risorse, il 63,64%; mentre Facile.it Mediazione Creditizia ne ha 99 su 158, il 62,66%.

Numeri che si spiegano con il forte legame con i rispettivi portali e, conseguentemente, con il ricorso alla tecnologia e ai call center.

Vale però la pena menzionare il fatto che Facile.it Mutui e Prestiti, altra società del gruppo Facile.it, pur collocandosi al di sotto della media di settore (21,12%), vanti una tradizione femminile al vertice. Nata dall’integrazione di Nexus, fondata da Angela Giannicola, l’azienda ha avuto come presidente dal 2018 al 2021 proprio Giannicola, che nel 2022 ha fondato la proptech Newton Holding. Inoltre la divisione Facile.it store e Fmp, guidata da Angela Giannicola nello stesso periodo, vede una donna, Daniela Zancan, nel ruolo di managing director.

C’è infine una società di mediazione creditizia che ha il 43,4% di donne nella propria rete. È Primo Network, che vanta da sempre una forte componente femminile, grazie al proprio modello lavorativo, che ruota attorno al call center, e alla scelta di andare incontro alle necessità legate alla maternità, garantendo flessibilità e fidelizzazione delle proprie dipendenti.

Le società in cui la presenza femminile è al di sopra della media di settore

Sono 5 le reti fisiche nelle quali la percentuale di donne si colloca al di sopra della media si settore, pari al 29,55%. Nel dettaglio sono Prestitosì, con il 37,05% (83 consulenti); Affida, che con il 33,6%, pari a 165 risorse è anche la quarta società per numero di donne nella rete; Auxilia Finance, con il 30,95% (121); Integra Finance, con il 30,33% (37); Premia Finance, con il 30,07% (43) e 24Max, con il 30% (33).

Tra queste, Integra Finance (nata alla fine del 2022 dall’ingresso di FCgroup nel capitale di AlphaCredit) annuncia l’arrivo di novità sotto questo profilo. Samuele Lupidii ed Enrico Quadri, rispettivamente presidente del cda e amministratore delegato della società, anticipano di avere “alcune importanti trattative in corso che porteranno alcune donne ad avere un ruolo rilevante in azienda”.

I dati delle società di mediazione

Di seguito la tabella contenente i dati relativi alla presenza delle donne nelle reti di mediazione creditizia e le relative percentuali.

Nome società

Donne

Percentuale donne

Kìron Partner

292

29,26%

Euroansa

230

28,68%

Credipass

214

27,51%

Affida

165

33,60%

We Unit Group

125

26,65%

Auxilia Finance

121

30,95%

Facile.it mediazione creditizia

99

62,66%

Prestitosi Finance

83

37,05%

Più Mutui Casa

80

26,76%

Mutuionline

70

63,64%

Primo Network

69

43,40%

Monety

54

28,13%

Finint Mediatore Creditizio

45

25,14%

Premia Finance

43

30,07%

Integra Finance

37

30,33%

Facile.it mutui e prestiti

34

21,12%

24Max

33

30,00%

Money360.it

32

25,81%

Fonte: Elaborazione SimplyBiz su dati Oam aggiornati al 31/12/2023.