In Italia il 60% delle transazioni immobiliari è mediato da un professionista. Se l’intermediazione immobiliare riuscisse a coprire almeno il 90% delle compravendite sul territorio nazionale, il potenziale di compravendite per agente immobiliare potrebbe crescere fino a 4,3 transazioni all’anno. A calcolarlo è Euromq.it, sistema operativo sviluppato da Reos, start up tecnologica che si occupa di sviluppare soluzioni basate sui big data per il settore, che incrocia i dati di diverse fonti per mettere a fuoco i margini di sviluppo e capillarizzazione del servizio sul territorio.
In particolare, l’analisi prende in considerazione tre fattori: la composizione del comparto degli agenti immobiliari, la distribuzione delle compravendite sul territorio e la presenza online tramite annunci immobiliari.
Agenti immobiliari: numeri e potenzialità del mercato
Secondo i dati delle Camere di Commercio, analizzati da Euromq.it a marzo 202 in Italia risultano attivi 49.026 agenti immobiliari abilitati, “una cifra che riflette la vastità e la frammentazione del mercato”. Di questi, 13.822 agenti sono concentrati nei 20 capoluoghi di provincia, con Roma e Milano che da sole rappresentano circa il 50% del totale (28% Roma e 21% Milano).
A livello nazionale le due principali città italiane detengono il 14% dei professionisti (8% Roma e 6% Milano), evidenziando una distribuzione geografica piuttosto eterogenea.
Incrociando i dati delle Camere di Commercio con quelli dell’Agenzia delle Entrate, Eurmq.it rileva che nel 2023, sono state effettuate 709.591 transazioni immobiliari. E sottolinea come, se ogni agente immobiliare riuscisse a intercettare l’intero mercato, il potenziale medio sarebbe di 14,5 compravendite all’anno per professionista.
Tuttavia, secondo le stime della società, solo il 60% delle transazioni è mediato dai professionisti, il che significa che, in media, ogni agente realizza circa 8,7 compravendite annue.
“Se l’intermediazione immobiliare riuscisse a coprire almeno il 90% del mercato, il potenziale di compravendite per agente immobiliare potrebbe crescere fino a +4,3 transazioni all’anno. Si tratta di un’opportunità significativa, soprattutto per quelle realtà che investono in strategie di marketing e visibilità per attrarre un maggior numero di clienti”, spiega Massimiliano Pochetti, ceo di Euromq.it.
Compravendite: l’importanza dei piccoli centri
Analizzando i dati dell’Agenzia delle Entrate, Euromq.it analizza poi la distribuzione geografica delle compravendite per evidenziare l’importanza dei mercati locali.
Nel 2023, i 20 capoluoghi di provincia hanno totalizzato 124.141 transazioni, ovvero solo 1 su 5 delle compravendite avvenute in Italia. Questo significa che la maggior parte delle attività immobiliari si concentra nelle medie e piccole città, dove il mercato è spesso più dinamico e accessibile.
“Questo dato sottolinea l’importanza di non trascurare i mercati locali, che rappresentano una fetta consistente del settore immobiliare italiano. I professionisti che operano in queste aree hanno un ruolo cruciale nel facilitare le transazioni e nel supportare le comunità locali”, prosegue Massimiliano Pochetti.
La promozione online
Gli agenti immobiliari hanno ormai consolidato la propria presenza sui principali portali di annunci immobiliari. A marzo 2025 i 13.822 agenti immobiliari abilitati nei 20 capoluoghi hanno pubblicato 15.800 inserzioni, considerando soltanto due portali.
Il quadro di insieme e le potenzialità di sviluppo
Quadro d’insieme. Quello che emerge è un mercato complesso ma ricco di opportunità: “La concentrazione dei professionisti nelle grandi città come Roma e Milano contrasta con la distribuzione più capillare delle compravendite, che trovano il loro fulcro nelle medie e piccole città. Inoltre, il potenziale di crescita legato all’intermediazione immobiliare indica che le agenzie che investono in strategie innovative e digitali potrebbero raggiungere risultati significativi, a patto che accettino di delegare tutte le attività che possono essere, in quanto ripetitive, automatizzate, liberando tempo prezioso per i professionisti, che potranno così concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto, come la consulenza personalizzata e la gestione delle relazioni con i clienti”.
Le opportunità di sviluppo. Secondo Euromq.it, il futuro del settore immobiliare italiano si articolerà lungo tre direttrici:
- una maggiore efficienza;
- una presenza digitale più incisiva;
- una visione che non trascuri i mercati locali, vero cuore pulsante del Paese.
“In un mercato in continua evoluzione, la capacità di adattarsi e sfruttare le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale sarà sempre più determinante per il successo delle attività immobiliari. A questo si aggiunge la necessità per il professionista di posizionarsi sempre di più all’interno della catena del valore del lavoro, e non ai suoi margini. Questo perché, in caso contrario, si rischia che l’agente immobiliare possa restare una semplice opzione nel processo di compravendita, anziché una strada praticabile e indispensabile. Per mantenere un ruolo centrale, il professionista deve integrarsi concretamente nel moderno flusso di lavoro, offrendo servizi sempre più specializzati, puntuali e personalizzati, sfruttando al contempo gli strumenti digitali e tecnologici a disposizione. Solo così potrà garantire il proprio valore aggiunto in un mercato sempre più frammentato e dinamico”, conclude Massimiliano Pochetti.