Experian: credit scoring, al via collaborazione con Fairtile per uso fonti di dati alternative

Experain LogoConsentire l’accesso al credito da parte di consumatori che si trovano in difficoltà rispetto ai canali di informazione tradizionale perché su di loro non ci sono dati sufficienti. È l’obiettivo con il quale Experian e Fairtile hanno avviato una collaborazione per introdurre fonti di dati nuove nel processo di valutazione per le persone senza una storia di credito tradizionale.

La partnership permetterà a Experian, leader globale nei servizi di informazioni creditizie per consumatori e imprese, e Fairtile, startup di tecnologia finanziaria che sviluppa una moderna piattaforma multi-cloud per servizi di credit intelligence e automation, di unire le proprie esperienze, metodologie e tecnologie per sviluppare nuove soluzioni che combinino il credit scoring tradizionale con fonti alternative e digitali.

Storicamente, gli algoritmi di credit scoring si basano su informazioni ‘tradizionali’, articolate in differenti categorie, quali storia dei pagamenti, posizione finanziaria, lunghezza della storia creditizia, mix dei crediti e nuovi crediti – si legge in un comunicato stampa -. Questo processo consolidato tende però a escludere consumatori che non hanno alle spalle una storia creditizia, per motivi anagrafici, perché da poco in Italia o perché non usi agli strumenti finanziari tradizionali”.

Al cuore dell’analisi e dell’offerta di Fairtile vi è una forte propensione all’utilizzo di algoritmi avanzati per un’analisi più estesa dei dati disponibili che possa valorizzare efficacemente l’affidabilità creditizia di un utente attraverso tali fonti digitali. Al centro delle soluzioni proposte al mercato finanziario dall’azienda fintech ci sono la capacità di recepire e leggere dati strutturati e non strutturati di diverso tipo e la possibilità di sfruttare questi dati per sviluppare soluzioni funzionali all’obiettivo da raggiungere, grazie alla componente di profilazione digital che guida i modelli e i motori della piattaforma.

Da sempre Experian opera per favorire l’accesso al credito da parte dei consumatori, offrendo alle aziende tutti gli strumenti adatti per prendere decisioni tempestive e informate, sulla base di un quadro il più possibile completo, che consenta di sfruttare le opportunità offerte dal mercato in tutta sicurezza, riducendo parallelamente in modo significativo il rischio delle frodi.

Ora, con l’aggiunta di fonti alternative di dati che possono derivare dal comportamento dei consumatori in ambiente online e sulle diverse piattaforme digitali, che i sistemi tradizionali di credit scoring non intercettano, si estende di fatto la platea dei consumatori potenzialmente interessati alla richiesta di credito, per motivi personali o professionali. Questo apre alle banche e ai prestatori nuovi mercati di riferimento oltre a potenziali significative opportunità di business.

Molte persone hanno difficoltà ad accedere al credito perché i prestatori non dispongono di informazioni sufficienti per compiere valutazioni accurate del credito. Di conseguenza, si trovano a pagare tassi più alti o non riescono a ottenere il credito di cui hanno bisogno – spiega Cristina Iacob di Experian -. Grazie alla collaborazione con Fairtile potremo supportare i consumatori ad accedere a finanziamenti in modo semplice, sicuro e con una particolare attenzione, specie in queste prime fasi, al rispetto dei principi del Gdpr, alla trasparenza ed alle questioni di fairness di questi nuovi indicatori. Dal lato loro, banche e prestatori potranno avere un quadro molto più completo e affidabile della situazione dei richiedenti credito, prendendo decisioni migliori in tempi più rapidi e su fasce di popolazione non facilmente valutabili in precedenza, i cosiddetti credit invisibile”.

L’evoluzione tecnologica sta avendo un impatto straordinario, anche e soprattutto nel mondo dei pagamenti e più in generale del credito – aggiunge Cristiano Motto di Fairtile -. Sono cambiate le abitudini, ci sono molti più strumenti a disposizione, e gli approcci tradizionali rischiano di non essere più adeguati. Per questo abbiamo deciso di studiare i comportamenti digitali dei consumatori, con l’obiettivo di farne un patrimonio utile innanzitutto agli stessi consumatori, e per contribuire a creare un mondo del credito più aperto ed inclusivo”.