Fabio Graziotto, presidente Credipass e dg Hgroup: “Vogliamo avviare un confronto con tutti gli operatori del settore per una riforma del d.lgs. 141″

Graziotto, Credipass“Il nostro obiettivo è quello di avviare un confronto e una discussione con tutti gli operatori del settore e i soggetti interessati per una riforma del decreto legislativo 141 del 2010, in un’ottica di crescita e sviluppo di tutto il comparto della mediazione creditizia”. Fabio Graziotto, presidente di Credipass e direttore generale di Hgroup, sintetizza così le ragioni che hanno portato la società a organizzare il convegno “Mediazione creditizia: una professione in evoluzione. Criticità, progetti, proposte a dieci anni dalla riforma”, in programma a Roma il 20 gennaio.

Nel momento in cui entrò in vigore, ormai 10 anni fa, il decreto legislativo 141 sollevò molte polemiche. Si tratta di un provvedimento superato?
Quello che a noi interessa non è dare giudizi ma avviare una discussione costruttiva sulle criticità che la disciplina contenuta nel decreto legislativo, con l’esperienza maturata in questi 10 anni, riteniamo contenga, coinvolgendo il maggior numero possibile di operatori del settore. Vogliamo aprire un tavolo tecnico con le associazioni di categoria, le istituzioni e gli altri soggetti interessati per introdurre alcune modifiche all’attuale normativa.

Quali sono secondo voi le principali criticità del 141?
Uno dei principali problemi riguarda il ruolo del collaboratore del mediatore creditizio e in generale della figura del collaboratore. Se il settore vuole crescere deve puntare soprattutto sulla professionalità delle figure che operano al suo interno. Riteniamo che la normativa presenti delle lacune in tal senso e in particolare che non offra adeguati strumenti di controllo e monitoraggio sull’operatività dei singoli collaboratori. Questo è sicuramente un punto che merita l’avvio di un confronto all’interno della categoria finalizzato alla formulazione di proposte per cercare di risolvere il problema.

Ci sono altre criticità?
Un altro problema è relativo alla disciplina della cessione del quinto, che deve necessariamente fare i conti con la sentenza Lexitor. A questo proposito confidiamo che la tavola rotonda che abbiamo organizzato possa mettere sul tavolo della discussione delle proposte specifiche.

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