Facile.it: con l’Irs sopra il 2% mutui a tasso fisso costano 13.500 euro in più rispetto a inizio anno

Chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso si trova a pagare 45 euro in più al mese, rispetto a chi lo ha siglato a gennaio, per un totale di 13.500 euro in più su 25 anni. I calcoli arrivano da Facile.it, che ha messo a confronto due mutui a tasso fisso di 126.000 euro da restituire in 25 anni, con ltv al 70% con i dati aggiornati a gennaio e al 10 maggio 2022.

Da qualche giorno i tassi applicati ai mutui hanno ripreso a salire in maniera importante superando, nel caso di quelli indicizzati a tasso fisso, la soglia del 2%. L’Eurirs a 20 anni è passato da 0,60% (4 gennaio 2022) a 1,97% (9 maggio 2022), mentre il tasso fisso al cliente (miglior Teag) è salito da 1,21% (gennaio 22) a 2,12% (maggio 22). Per chi ha già sottoscritto il mutuo a tasso fisso non cambia nulla, per chi invece deve sottoscriverlo oggi, le differenze sono importanti”, spiega un comunicato stampa.

Le differenze

Prendendo in considerazione un mutuo fisso di 126.000 euro da restituire in 25 anni (LTV 70%), Facile.it ha calcolato che a gennaio 2022 la rata mensile disponibile col miglior Taeg a tasso fisso sul proprio comparatore era di 483 euro, mentre a maggio 2022 è arrivata a 528 euro; 45 euro in più al mese, vale a dire 13.500 euro in più di interessi per tutta la durata del finanziamento.

L’andamento dell’Euribor

Per quanto riguarda il tasso variabile, invece, l’Euribor a 3 mesi è passato da 0,57% (4 gennaio 2022) a -0,40% (9 maggio 22) e i tassi proposti all’aspirante mutuatario (miglior Taeg) sono variati da 0,72%% (gennaio 22) a 0,75%% (maggio 22).

Considerando anche in questo caso un mutuo di 126.000 euro da restituire in 25 anni (LTV 70%), lo scorso gennaio la rata mensile disponibile col miglior Taeg era di 456 euro, valore rimasto invariato anche a maggio. “Il tasso variabile, quindi, torna ad essere un’alternativa interessante rispetto a quello fisso, dal momento la rata di partenza è inferiore di 72 euro.
La grande competizione fra gli istituti di credito sta, in questo momento, mantenendo praticamente invariati i costi della migliore offerta disponibile per il cliente che deve sottoscrivere il finanziamento
”, prosegue la nota.

Prospettive future

Per i tassi fissi, guidati dall’Irs, bisogna guardare all’andamento del Bund tedesco, mentre per quelli variabili, guidati dall’Euribor, sarà determinante la politica monetaria della Bce e l’eventuale decisione di aumentare il costo del denaro. 

“In generale, ci aspettiamo un incremento degli indici, ma la portata di questo sarà legata ad una serie di variabili di grande incertezza quali, ad esempio, il conflitto in Ucraina, il costo delle materie prime, il peso dell’inflazione, l’andamento dell’economia e, come detto, le decisioni della Banca Centrale Europea – dicono gli esperti di Facile.it e Mutui.it -. Difficile fare previsioni sul fronte del mercato immobiliare, il primo ad essere impattato dai movimenti degli indici legati ai muti. Se, da un lato, l’aumento dei tassi potrebbe incidere negativamente sulla richiesta di case, cosa che, alla lunga, potrebbe tradursi in un calo dei prezzi, dall’altro lato, va evidenziato che in momenti di instabilità come quello attuale il mattone diventa per tanti un bene rifugio, e questo potrebbe avere un effetto opposto sui prezzi. Sarà fondamentale, inoltre, guardare a come cambieranno le prospettive di crescita economica del Paese per i prossimi mesi”.

Di seguito la tabella riassuntiva dell’osservatorio: 

Osservatorio Facile.it – Mutui.it

Aprile 2022

Aprile 2021

Delta

Importo medio richiesto

139.737 €

137.906 €

+1,33%

Valore medio immobile

197.451 €

209.289 €

-5,66%

Età media

37 anni

41 anni

-4 anni

Durata media

25 anni

23 anni

+2 anni

% under 36

52%

33%

+19 pp

% acquisto prima casa

78%

63%

+15 pp

% surroga

6,2%

17,1%

-10,9 pp