Famiglie in difficoltà con il mutuo: l’Abi replica a Bruxelles

“L’analisi della Commissione – ha scritto l’Associazione bancaria italiana in una nota – è palesemente errata rispetto alla nostra realtà”.

L’inesattezza secondo Palazzo Altieri sarebbe dovuta al fatto che i dati pubblicati da Bruxelles, relativi al primo trimestre del 2011, farebbero riferimento non all’intero universo dei nuclei familiari, ma solo a quelli già in difficoltà con il pagamento delle rate.

A riprova di ciò l’Abi ha sottollineato che le famiglie che hanno chiesto di “sospendere il pagamento del mutuo con la moratoria a marzo 2012 sono circa 65.000, a fronte di 3,5 milioni di mutui. Si tratta di un dato ben diverso rispetto a quello riportato”. E inoltre, “gli ultimi dati della Banca d’Italia riferiti al primo trimestre 2012 evidenziano che le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti si attestano sull’1,2%, in diminuzione rispetto ai valori registrati nel 2011 e nel 2010. La quota dei prestiti su cui sono state registrate temporanee difficoltà di rimborso si è attestata sul 2,3%”.

Per l’Associazione, in Italia “il rapporto tra la rata (del mutuo, ndr) e il reddito della famiglia è sempre stato fortemente equilibrato, come ricordato dalla Banca d’Italia il 31 maggio. Identico equilibrio è stato mantenuto nel rapporto tra la somma mutuata e il valore dell’immobile, circa il 65%. Queste due buone pratiche hanno evitato che potesse insorgere una bolla speculativa sulla proprietà immobiliare”.