Rivedere, modificare o ritirare l’emendamento al decreto Sostegni Bis prima della sua approvazione definitiva al Senato prevista prima del 24 luglio 2021. È l’obiettivo per raggiungere il quale l’organizzazione intercategoriale Federpromm-Uiltucs ha avviato una forte azione di sensibilizzazione tra tutti gli associati e nei confronti delle forze politiche. Riservandosi ulteriori e più incisive iniziative volte a dare maggiori tutele alle categorie professionali degli agenti in attività finanziaria, mediatori creditizi e consulenti finanziari.
“Pur comprendendo le ragioni politiche che sono legate a risolvere un problema quanto mai increscioso, quale appunto l’applicazione della sentenza Lexitor per gli intermediari del credito, si evidenzia come l’emendamento approvato alla Camera sul decreto Sostegno Bis ponga dei seri quesiti alle categorie professionali quali gli agenti finanziari e mediatori creditizi (e indirettamente anche ai consulenti finanziari), che nell’ambito dello svolgimento della propria attività professionale troveranno serie difficoltà nel proseguire tale qualificata funzione di assistenza e consulenza per la clientela che ha necessità di ricorrere al credito tramite finanziamento”, si legge in una nota stampa della Federpromm.
Un paradosso dei paradossi, secondo il sindacato di categoria, “in piena confusione interpretativa della norma giuridica, che alimenta confusione e scompiglio fra gli operatori del settore e non risolve il problema di fondo, legato proprio al tipo di emendamenti proposti da varie forze politiche volti a scaricare a tutti i costi le contraddizioni del sistema sulle figure più deboli, quali appunto gli agenti in attività finanziaria e i mediatori creditizi, nel restituire quota parte le commissione percepite su estinzione anticipata del finanziamento”.
L’organizzazione sindacale sottolinea inoltre come sulle regolari commissioni percepite per il servizio offerto per conto dell’intermediario, l’agente e il mediatore paghino regolarmente le tasse “e sarà difficile per loro recuperarle”.
“Una presa di posizione che è già stata espressa da altre associazioni professionali presenti all’interno dell’Oam, che ritengono come la formulazione dei vari emendamenti approvati metta in crisi l’intero sistema creditizio ponendosi in netto contrasto con i principi stessi della sentenza Lexitor, ampiamente recepiti anche dalla giurisprudenza attuale che ha messo in evidenza il contrasto della tesi formulata con tali emendamenti”, conclude la Federpromm.