Ripristinare la piena efficacia del Fondo di garanzia mutui prima casa per scongiurare il rischio di un crollo delle erogazioni. È l’appello rivolto al Governo italiano da Consumerismo No Profit e Consulta nazionale dell’intermediazione immobiliare, composta da Fiaip, Fimaa e Anama.
Il Fondo, nato per agevolare l’accesso al credito per l’acquisto dell’abitazione principale, si trova in una situazione critica a seguito delle modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2025. La sostituzione del termine “priorità” con “esclusivamente“, sostengono le associazioni, ha prodotto un’ingiustificata e pericolosa restrizione nell’accesso al Fondo, penalizzando un’ampia fascia di cittadini che necessitano di questo strumento per realizzare il diritto alla casa.
I rischi
Le organizzazioni firmatarie ritengono che tale modifica legislativa tradisca lo spirito originario del provvedimento e determini conseguenze negative sul piano sociale ed economico:
- Rischio di esclusione sociale: molte famiglie, pur trovandosi in condizioni di difficoltà economica, non rientrano nelle categorie “esclusive” individuate dalla Legge di Bilancio e si vedranno precludere la possibilità di accedere al mutuo per l’acquisto della prima casa.
- Aggravamento dell’emergenza abitativa: La difficoltà di accesso al credito per l’acquisto della casa di proprietà spingerà un numero sempre maggiore di persone verso il mercato degli affitti, già saturo e caratterizzato da prezzi elevati, soprattutto nelle grandi città.
- Freno al mercato immobiliare: La restrizione del Fondo di Garanzia rischia di deprimere il mercato immobiliare, con ripercussioni negative sull’intero sistema economico.
Le richieste
Le organizzazioni firmatarie chiedono al Governo di:
- abrogare il comma 115 dell’art. 1 della L. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025) e ripristinare la formulazione originaria dell’art. 1, comma 48, lettera c) della Legge 27 dicembre 2013, n. 147, rendendo nuovamente accessibile il Fondo di Garanzia “Mutui Prima Casa” a tutti coloro che ne hanno bisogno, pur mantenendo un regime di priorità per determinate categorie sociali.
- Promuovere un’ampia concertazione con le parti sociali e le associazioni di categoria per individuare soluzioni efficaci e sostenibili per favorire l’accesso alla casa e sostenere il mercato immobiliare.
Le associazioni invitano inoltre tutte le associazioni, organizzazioni e realtà che si riconoscono nelle istanze rappresentate a unirsi in “un’azione comune per la tutela del diritto alla casa e per un mercato immobiliare più giusto ed equo”.