Fiba / First Cisl: credito al consumo, tassi e richieste sopra la media Ue. Può essere spia di mancato soddisfacimento bisogni primari

First Cisl, logoIn Italia i tassi e le richieste di credito al consumo sono più elevati rispetto al resto d’Europa. Aumenta inoltre a ritmo costante il ricorso alla cessione del quinto dello stipendio, una forma di prestito che “quando correlata ai consumi, denota implicazioni sul terreno sociale che non possono non destare preoccupazione”. L’allarme arriva dall’ultima analisi dei dati della Bce condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl.

La situazione di indebitamento complessivo delle famiglie italiane è più bassa della media delle famiglie europee, ma desta preoccupazione il trend ultradecennale di rialzo del credito al consumo, soprattutto per il livello dei tassi annui effettivi globali, più alti di quasi il 2% della media europea e di quasi il 4% rispetto alle famiglie francesi – afferma il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani -. Crescono i volumi, nonostante il calo complessivo dei prestiti alle famiglie, e rimangono molto alti i tassi effettivamente praticati, nonostante le aspettative di riduzione dei tassi da parte della Bce. È opportuno uno sguardo attento e responsabile riguardo ai prestiti legati alla cessione del quinto, soprattutto quando correlati al consumo, che potrebbero rappresentare la spia di grandi difficoltà nel soddisfacimento dei bisogni primari”.

Credito al consumo, Taeg più alto di 2 punti percentuali rispetto alla media europea

Secondo il report, in Italia il Taeg sulle nuove operazioni di credito al consumo ha registrato a maggio una nuova crescita, attestandosi al 10,66% contro il 10,59% toccato ad aprile.

Un andamento che si rispecchia in quello dell’area euro, dove il Taeg è passato da 8,58% a 8,69%. Anche tra gli altri grandi Paesi si conferma la tendenza al rialzo: sia Germania (da 8,34% a 8,46%) che Francia (da 6,76% a 6,82%) fanno registrare aumenti a maggio.

Tassi di interesse: Taeg sul credito al consumo (nuove operazioni). Confronto europeo

Paese

Gennaio 2024

Febbraio 2024

Marzo 2024

Aprile 2024

Maggio 2024

Germania

8,73%

8,56%

8,27%

8,34%

8,46%

Francia

6,6%

6,72%

6,78%

6,76%

6,82%

Italia

10,75%

10,59%

10,61%

10,59%

10,66%

Area euro

8,73%

8,63%

8,54%

8,58%

8,69%

Fonte: Elaborazione Fondazione Fiba di First Cisl su dati Bce

Richiesta credito al consumo pari al 18,5% del totale. In Europa si ferma all’11,2%

Tuttavia il dato italiano resta sensibilmente più elevato, così come risulta nettamente più elevata la quota che gli italiani destinano al credito al consumo sul totale dei prestiti richiesti: a maggio si arriva al 18,5% contro una media dell’area euro dell’11,2%. Sia per l’Italia che per l’area euro il trend di crescita è costante dall’inizio dell’anno. Lontanissime, in questa classifica, restano Germania e Francia, che si fermano rispettivamente al 9,8% ed al 12,6%.

Prestiti alle famiglie: raffronto dello stock di fine periodo tra credito al consumo e prestiti in generale. Confronto europeo

Paese

Gennaio 2024

Febbraio 2024

Marzo 2024

Aprile 2024

Maggio 2024

Germania

9,8%

9,8%

9,8%

9,8%

9,8%

Francia

12,4%

12,4%

12,6%

12,6%

12,6%

Italia

18,1%

18,2%

18,3%

18,4%

18,5%

Area euro

11%

11%

11,1%

11,2%

11,2%

Fonte: Elaborazione Fondazione Fiba di First Cisl su dati Bce

Mutui più cari rispetto alla Germania ma non alla Francia

In questo quadro si conferma il calo dei tassi sui mutui, con il Taeg che a maggio scende al 4,04% rispetto al 4,09% di aprile. Dopo essere rimasto costantemente su livelli più elevati fino a marzo, il dato italiano da aprile ha iniziato a convergere con quello medio dell’area euro (4,03%), per poi allinearsi quasi del tutto a maggio. I costi di un prestito per l’acquisto della casa restano comunque superiori a quelli richiesti dalle banche in Germania (3,96%), ma non in Francia (4,07%).

Tassi di interesse: Taeg per l’acquisto di casa (nuove operazioni). Confronto europeo

Paese

Gennaio 2024

Febbraio 2024

Marzo 2024

Aprile 2024

Maggio 2024

Germania

3,9%

3,92%

3,88%

3,91%

3,96%

Francia

4,2%

4,14%

4,1%

4,11%

4,07%

Italia

4,38%

4,31%

4,21%

4,09%

4,04%

Area euro

4,15%

4,11%

4,04%

4,04%

4,03%

Fonte: Elaborazione Fondazione Fiba di First Cisl su dati Bce

Erogazioni aumentate di quasi il 6% rispetto al 2023. Volumi cessione del quinto raddoppiati dal 2011

La domanda dei consumatori italiani non sembra tuttavia risentire di condizioni di accesso così penalizzanti. Rispetto al marzo 2023, infatti, il ricorso a questa forma di indebitamento è cresciuto da 153,9 a 162,4 miliardi (+ 5,88%), in un contesto in cui i prestiti alle famiglie sono calati dello 0,9%.

Tra le regioni, a marzo l’aumento maggiore rispetto al trimestre precedente si registra in Toscana (+ 1,64%), Liguria (+ 1,36%) e Molise (1,28%), quello meno significativo in Trentino Alto Adige (+ 0,32%). Se guardiamo al complesso dei prestiti alle famiglie prevale invece il segno meno, con le sole eccezioni di Puglia, Sardegna e Sicilia, dove gli aumenti sono però modesti.

La Fondazione Fiba si concentra infine sulla crescita continua del fenomeno della cessione del quinto dello stipendio, una forma di prestito che, quando correlata ai consumi, denota implicazioni sul terreno sociale che non possono non destare preoccupazione. Dal 2011 al 2023 l’ammontare di questi prestiti è pressoché raddoppiato, passando da poco più di 10 miliardi ad oltre 18 miliardi di euro.

Rischiosità del credito cresciuta nel 2023, torna a diminuire nel 2024

Dall’analisi della Fondazione Fiba di First Cisl emerge inoltre che la rischiosità del credito, rappresentata dal tasso di deterioramento dei prestiti alle famiglie, pur rimanendo su livelli contenuti, è cresciuta costantemente nel corso del 2023 per poi ripiegare nel primo trimestre del 2024 (da 0,262% a 0,246%). Guardando ai dati su base regionale le difficoltà maggiori si registrano al Sud, con il picco in Sicilia (0,408%), seguita da Calabria (0,395%) e Campania (0,364%).