Fintech, al via domani la sandbox normativa. Il parere delle società innovative

FintechEntrerà in vigore domani la regulatory sandbox per il settore fintech. Si tratta di uno strumento che consente di sperimentare applicazioni di finanza tecnologica e di testare prodotti e servizi innovativi nel settore finanziario, creditizio, assicurativo, per un periodo di tempo non superiore a 18 mesi, beneficiando di un regime semplificato transitorio e in costante dialogo con le autorità di vigilanza.

L’entrata in vigore arriva dopo un’attesa di due anni, a seguito dei pareri rilasciati dalla Banca d’Italia, dalla Consob e dall’Ivass tra luglio e settembre e dopo l’approvazione del decreto attuativo da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze il 30 aprile scorso.

La digitalizzazione può cambiare radicalmente la struttura del sistema finanziario, consentendo l’ingresso di nuovi operatori, creando nuove modalità di interazione con la clientela, stimolando l’innovazione di processo e di prodotto – aveva dichiarato il 7 luglio scorso il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco -. Il regolamento ministeriale appena pubblicato, che disciplina le condizioni e le modalità di svolgimento della sperimentazione relativa alle attività fintech (il cosiddetto regulatory sandbox), è un ulteriore passo in avanti per favorire l’innovazione mantenendo saldo il presidio dei rischi. Si tratta tuttavia di un passaggio delicato, che richiede la massima attenzione al corretto bilanciamento degli interessi degli operatori e della clientela. Nei prossimi mesi la Banca d’Italia, la Consob e l’Ivass saranno impegnati a definire il quadro applicativo del nuovo regolamento. Si procederà con gradualità assicurando uno stretto coordinamento tra le autorità coinvolte”.

Le associazioni di categoria e le società innovative salutano in modo positivo l’entrata in vigore del decreto attuativo. “Si tratta a nostro avviso di un punto di confronto profondamente interessante per le aziende fintech che possono operare dentro un recinto provvisorio e senza rischio di violazioni sanzionabili – dichiara Ivan Pellegrini, vice presidente di ItaliaFintech e co-founder & ceo di Borsa del Credito -. Siamo abituati a considerare il nostro contesto come spesso eccessivamente regolamentato e a muoverci con forme di precauzione che a volte finiscono con il rallentare la crescita interna e per disincentivare gli investimenti dall’estero. Bene, ora, dentro la Sandbox normativa per le fintech, regolatori, autorità, investitori, sviluppatori, organizzazioni e startup innovative possono apprendere, progettare, sviluppare e mettere alla prova nuove tecnologie e procedure nel settore bancario, finanziario o assicurativo nel contesto della simulazione. Rendendo possibile confrontarsi con la complessità del sistema per farlo proprio”.

In questo momento di fermento del settore, “questa è l’occasione giusta anche per garantire un terreno di grande interesse e operatività per gli investitori esteri che stanno manifestando un’attenzione crescente verso le imprese innovative del nostro Paese. Ciò che farà la differenza sarà poi l’atteggiamento che i regolatori adotteranno, valuteremo lo strumento sulla base dei fatti, dei tempi e delle modalità”, prosegue Pellegrini.

Accolgo con favore la nuova legge sulla sandbox fintech, che consente anche in Italia la creazione di uno spazio tecnico e normativo sperimentale per le aziende fintech – aggiunge Giuseppe Donvito, partner di P101 e socio fondatore di Vc Hub Italia -. Grazie a una regolamentazione semplificata, il regolatore consente una certa libertà di azione e sperimentazione, assicurando un livello di protezione adeguata agli investitori. Sono convinto che in un contesto iper-regolamentato come quello finanziario, un’iniziativa del genere favorirà la creazione di nuovi prodotti e servizi. Il sandbox fintech non potrà che far bene all’intero settore, anche considerando che, come emerge da un recente studio realizzato in Uk, le startup e le pmi innovative che aderiscono al sandbox hanno visto crescere del 15% la raccolta di capitali da fondi di venture capital”.