In Italia prestiti e mutui sono più onerosi rispetto alla media europea. A gennaio 2024 gli italiani hanno pagato il 2,03% in più per il credito al consumo e lo 0,23% in più sui mutui. E hanno sostenuto un costo più elevato rispetto ai cittadini francesi e tedeschi. È quanto emerge da un’analisi condotta dalla Fondazione Fiba di First Cisl su dati Bce e diffusa oggi, in occasione della giornata mondiale dei diritti dei consumatori.
Lo studio prende in esame il Taeg (Tasso annuo effettivo globale a carico dei consumatori) di un mutuo e di un prestito a rate in Italia, in Francia, in Germania e nella media europea tra settembre 2023 e gennaio 2024. Ed evidenzia come il costo di entrambi i finanziamenti si mantenga sempre più elevato nello Stivale.
Credito al consumo, +4,17% in più rispetto alla Francia. I dati a confronto
Secondo lo studio della Fondazione Fiba, comprare a rate nel nostro Paese costa il 10,75%, contro una media che nell’eurozona si attesta all’8,72%. Il Taeg in Italia è sensibilmente più elevato rispetto a quello delle altre grandi economie continentali: in Francia è al 6,58%, in Germania all’8,73%. Rispetto alla fine del 2023, a gennaio si registra ovunque un aumento, che risulta però maggiore in Italia, dove il Taeg è salito di più di mezzo punto in un solo mese (dal 10,16% di dicembre al 10,75%), molto di più dei modesti rialzi registrati in Francia e Germania.
Tassi di interesse: Taeg sul credito al consumo (nuove erogazioni)
Paese | Settembre 2023 | Ottobre 2023 | Novembre 2023 | Dicembre 2023 | Gennaio 2024 |
Germania | 8,57% | 8,66% | 8,72% | 8,69% | 8,73% |
Francia | 6,24% | 6,26% | 6,53% | 6,49% | 6,58% |
Italia | 10,52% | 10,46% | 10,27% | 10,16% | 10,75% |
Area Euro | 8,55% | 8,54% | 8,54% | 8,43% | 8,72% |
Fonte: Elaborazione Fondazione Fiba di First Cisl su dati Bce
La ricerca sottolinea come i costi elevati non sembrino influire sulle dinamiche del credito al consumo. Secondo i dati della Banca d’Italia, “al 30 settembre 2023, è proseguita la crescita pluriennale di quella tipologia di indebitamento: quasi 9 miliardi, con un incremento del 5,9% (158,5 miliardi nel 2023 contro 149,7 nel 2022), portando al 18% la quota di questi prestiti sul totale, rispetto all’11% della media europea”.
Banche, nei piani d’impresa obiettivi al rialzo
In tutti i piani d’impresa dei gruppi bancari italiani significant che hanno fornito indicazioni specifiche riguardo al credito al consumo, risultano previsioni di aumento percentuale significative dell’ammontare complessivo, spesso a doppia cifra, con maggiori ricavi quantificati più o meno in base all’attuale Taeg. Si ipotizza pertanto “una sostanziale invarianza della proficuità del business, anche se la Bce si appresta a ridurre i tassi vista la veloce disinflazione in atto in tutta Europa verso l’obiettivo del 2%”.
Mutui, si consolida il calo dei tassi
Di segno opposto, invece, la dinamica dei tassi sui mutui. Dopo un primo calo registrato a dicembre, a gennaio la discesa è proseguita in modo più pronunciato (dal 4,82% al 4,38%).
Il costo dei finanziamenti ipotecari resta comunque più elevato della media europea e dei due Paesi analizzati. Nell’ultimo mese preso in esame, mentre in Italia il Taeg sui mutui si è attestato a 4,38%, in Germania era al 3,9%, in Francia al 4,2% e nella media europea al 4,15%
Tassi di interesse: Taeg per l’acquisto di casa (nuove operazioni). Confronto europeo
Paese | Settembre 2023 | Ottobre 2023 | Novembre 2023 | Dicembre 2023 | Gennaio 2024 |
Germania | 4,17% | 4,22% | 4,27% | 4,12% | 3,9% |
Francia | 3,94% | 4,02% | 4,14% | 4,23% | 4,20% |
Italia | 4,65% | 4,72% | 4,92% | 4,82% | 4,38% |
Area Euro | 4,25% | 4,27% | 4,35% | 4,33% | 4,15% |
Fonte: Elaborazione Fondazione Fiba di First Cisl su dati Bce
Colombani: le banche puntano sul credito al consumo per sostenere i ricavi
“L’esame comparato delle dinamiche di aumento dei tassi effettivi globali applicati sul credito al consumo a livello europeo con i piani di impresa delle principali banche italiane evidenzia come questa tipologia di prestito, eventualmente corroborata anche con iniziative nel campo del bnpl (buy now pay later), sia considerata importante, almeno per la maggior parte dei gruppi bancari significant, per sostenere i proventi operativi – afferma il segretario generale della First Cisl Riccardo Colombani -. Anche in considerazione della predisposizione di parte del sistema bancario e finanziario a puntare sull’offerta di questa tipologia di credito, ci sono rischi di possibile sovraindebitamento per i consumatori, soprattutto per i percettori di redditi bassi. È necessario quindi monitorare con attenzione il fenomeno, anche perché la nuova direttiva europea Consumer Credit, che giustamente rafforza i presidi di tutela e trasparenza e garantisce un’apertura dei mercati che dovrebbe portare ai consumatori condizioni più vantaggiose, sarà operativa solo a fine 2026”.