Fondazione Finanza Etica: educazione finanziaria donne, bando per 50.000 euro a fondo perduto

Banca Etica LogoIn occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne Fondazione Finanza Etica lancia un bando per finanziare un progetto di educazione finanziaria rivolto a donne in condizione di vulnerabilità. L’iniziativa selezionata riceverà 50.000 euro di contributo a fondo perduto, grazie all’erogazione liberale messa a disposizione da Etica Sgr.

Le proposte dovranno essere presentate da enti, associazioni e fondazioni che operano nel settore del sostegno e dell’aiuto alle donne vittime di violenza oppure da realtà imprenditoriali che lavorano sui temi della diversity & inclusion in partenariato con una realtà esperta di educazione finanziaria. Il progetto dovrà prevedere una fase di sperimentazione su un campione di donne in almeno un centro antiviolenza.

La scadenza per la presentazione è prevista per il 28 febbraio 2022.

“La violenza economica è citata dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, all’art.3, tra le varie forme di violenza. Nell’ambito della violenza sulle donne, in Italia le rilevazioni Istat del 2014 (le ultime realizzate) ci dicono che le donne che hanno subito violenza psicologica o economica dal partner attuali sono pari al 26,4%, il 46,1% da parte di un ex partner. È una forma di violenza subdola e trasversale, che colpisce donne di ogni età e ceto – afferma Barbara Setti, responsabile erogazioni liberali di Fondazione Finanza Etica -. Sicuramente la mancanza di un lavoro e di un lavoro qualificato e dignitoso anche da un punto di vista retributivo per le donne è un problema, in una società in cui in cui le disparità di accesso al mercato del lavoro e il gap salariale sono elevati e il lavoro di cura familiare è spesso tutto sulle spalle delle donne. Così come l’atteggiamento culturale delle donne rispetto alla gestione economica del denaro e dei propri beni. Fondazione Finanza Etica ritiene sia fondamentale agire sugli aspetti culturali che passano attraverso la gestione del denaro e per questo abbiamo pensato di realizzare questo bando”.

«Il tema della parità di genere e dell’emancipazione della donna assume un ruolo cruciale nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu, il programma d’azione composto da 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile – spiega Luca Mattiazzi, direttore generale di Etica Sgr -. La nostra metodologia di selezione delle imprese e degli Stati su cui investire presenta indicatori con i quali analizziamo le imprese in base a questi parametri. Valutiamo, ad esempio, la presenza nelle società di politiche su pari opportunità e diversità, politiche di rispetto e promozione dei diritti umani e politiche di sostegno alla non discriminazione. Abbiamo anche indicatori più specifici per l’analisi degli Stati. Per esempio consideriamo anche il Gender Equality Index, un indice che misura l’impatto delle diversità di genere. Gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile costituiscono anche i punti di riferimento per la nostra attività di engagement che ogni anno portiamo avanti con le aziende in cui investono i fondi di investimento da noi gestiti con l’obiettivo di aiutare le imprese nell’adozione di comportamenti più virtuosi e trasparenti attraverso un dialogo continuo con il top management. A valle degli investimenti, Etica Sgr si impegna a misurare e a rendicontare l’impatto ambientale e sociale dell’investimento dei portafogli dei fondi. Ogni anno» conclude Mattiazzi «pubblichiamo il Report di Impatto, che è lo strumento con cui Etica Sgr misura l’impatto dell’attività di selezione dei titoli e dell’attività di engagement realizzata con le imprese in cui investono i nostri fondi rispetto al mercato di riferimento”.