Franco Salerno, direttore commerciale Primo Network: “Abbiamo dato da sempre spazio alle donne. E siamo stati premiati”

Salerno Primo NetworkCon diciannove anni di storia alle spalle, Primo Network svetta tra i big della mediazione creditizia per la percentuale di donne presenti nel proprio team, tra dipendenti e collaboratori: il 39,2% del totale, quasi 13 punti in più rispetto alla media del 26,7%. Abbiamo rivolto alcune domande al direttore commerciale Franco Salerno per capire le ragioni e le dinamiche che hanno portato la società a ottenere un simile primato.

Tra le aziende con più di 100 collaboratori siete quelli che di gran lunga offrono più spazio alle donne. Si tratta di una scelta ragionata oppure è stato un caso?
Ad essere sinceri è stato un caso. La nostra politica è sempre stata quella di scegliere le persone in base al merito. Quando ci siamo trovati davanti una persona l’abbiamo messa alla prova e nel momento in cui ha dimostrato di poter ottenere i risultati che attendevamo l’abbiamo inserita nel nostro team, a prescindere dal sesso. Alla lunga l’esperienza ci ha insegnato che le donne, anche nelle mansioni tradizionalmente associate alle figure maschili, possono riuscire altrettanto bene che i colleghi uomini. Chiaramente con un’impiegata donna si possono venire a determinare delle esigenze che non si presentano con un uomo, ad esempio con la maternità. La nostra società ha fatto a questo proposito una scelta precisa, quella di andare incontro a simili necessità, garantendo sempre la massima flessibilità. In questo modo siamo riusciti a fidelizzare le nostre dipendenti, che si sono affezionate all’azienda e che ci ricambiano con grande impegno e dedizione.

Quali sono le principali differenze tra un uomo e una donna, dal suo punto di vista di direttore commerciale?
In generale possiamo dire che gli uomini sono più orientati alla carriera mentre le donne sono più portate ad affezionarsi al loro lavoro: se si tratta di qualcosa che gli piace ci si dedicano anima e corpo. Per quello che abbiamo avuto concretamente modo di vedere, le donne funzionano molto bene nel telemarketing, back office, amministrazione, probabilmente anche perché la maggior parte dei clienti e collaboratori sono uomini e trovano più gradevole interfacciarsi con una donna. Anche nelle altre mansioni, però, se la cavano molto bene. A questo proposito si deve considerare che nella nostra sede di Torino su una trentina di persone ci sono solo quattro uomini. Le donne gestiscono tutte le attività, ad eccezione del comparto It e della direzione commerciale.

Qual è l’età media delle vostre dipendenti?
La maggior parte di loro ha iniziato intorno ai 20-25 anni e non ci ha più lasciato, così oggi ha tra i 40 e i 50 anni. Poi ci sono le nuove leve, che sono ovviamente più giovani. La nostra società ha introdotto da tempo una premialità mensile sotto forma di denaro o altri benefit grazie al welfare aziendale, che scattano nel momento in cui si raggiungono gli obiettivi fissati mensilmente. A questo affianchiamo un premio annuale, che può arrivare a consistenze di rilievo. In tal modo cerchiamo di motivare e gratificare i dipendenti e collaboratori a impegnarsi nel proprio lavoro e sosteniamo la meritocrazia. Da questo punto di vista possiamo dire che le donne rispondono altrettanto bene e forse anche meglio degli uomini a questa politica, perché sul lavoro hanno probabilmente una maggiore costanza rispetto ai colleghi.