Creata da un gruppo di commercialisti e avvocati nel gennaio di quest’anno, Trust S.p.A. Advisory & Consultant Group è un’azienda specializzata nella consulenza aziendale che ha alle spalle professionisti con una consolidata esperienza nella gestione societaria. “In modo estremamente semplificato, quello che noi facciamo è analizzare i bisogni dei nostri clienti, che sono aziende private che operano nel settore retail e corporate, e valutare le loro possibilità e modalità di accesso al credito”, spiega Gaetano Maria Alaimo, amministratore delegato e consulente della società. “Partendo dalla disamina dello storico e dei bilanci dell’azienda e dei rapporti tra questa e gli istituti bancari, elaboriamo tramite i nostri sistemi informatici un dossier dettagliato, che valuta il rating della società e che ci permette di costruire un business-plan per la definizione di un determinato progetto”.
Riuscire a ottenere linee di credito nell’attuale fase economica può essere un’impresa “titanica”. Qual è il vostro approccio?
Abbiamo una rete di consulenti formata da una ventina di collaboratori che provengono dal mondo bancario o della promozione finanziaria. L’età media è di 50 anni, quindi si tratta di persone che hanno lavorato a lungo nel settore. A loro si affianca un back office che non si occupa solo di raccolta documentale ma è in grado di fornire un rating simile a quello bancario per le varie aziende che si rivolgono alla nostra società. Grazie all’accesso a una serie di banche dati, infatti, abbiamo la possibilità di ricostruire nel dettaglio la storia di una determinata azienda. Inoltre i nostri consulenti lavorano in contatto con alcuni specialisti di finanza agevolata, che conoscono quali sono i fondi disponibili a livello locale, nazionale ed europeo e i relativi criteri e meccanismi di erogazione. Ci occupiamo ad esempio del cosiddetto Fondo di garanzia, istituito con legge 662 del 1996. Si deve tenere presente che quest’anno la Bce ha accantonato 4 miliardi di euro per le piccole e medie imprese italiane, e che di questi sono stati utilizzati appena 800.000 euro. Ciò perché nella maggior parte delle aziende mancano le conoscenze adeguate per poter accedere a questi fondi. Come società possiamo offrire un importante aiuto anche in quest’ambito.
Vi occupate anche di consulenza assicurativa?
Sì, sebbene si tratta di un’attività che portiamo avanti prevalentemente in parallelo con la consulenza in ambito finanziario. Abbiamo un network di broker con cui collaboriamo, grazie al quale siamo in grado di proporre ai nostri clienti dei prodotti assicurativi utili per la salvaguardia del loro business.
Come operano nel concreto i vostri consulenti?
Ognuno di loro ha la possibilità di inserire i dati di un’azienda all’interno del nostro sistema. C’è un controllo sull’anagrafica, viene effettuata la valutazione della società e viene aperto un dossier, che contiene tutte le informazioni relative, come ad esempio la situazione patrimoniale, gli indici di rischio, il ritorno degli investimenti e l’indice di solvibilità. Contemporaneamente vengono effettuate una serie di valutazioni, come la possibilità per l’azienda di esportare o di sviluppare il proprio business nel settore in cui è attiva alla luce del contesto economico generale. È chiaro che se una società produce, per fare un esempio concreto, parti metalliche per il settore delle costruzioni edili e il mondo immobiliare entra in crisi si devono valutare tutte le conseguenze che ciò può avere sui suoi bilanci e sul suo giro d’affari.
Mediamente le aziende che si rivolgono a voi risultano molto indebitate?
Negli anni Duemila l’attività delle banche per accaparrarsi i clienti è stata frenetica. Il risultato è che moltissime aziende hanno aperto conti correnti in vari istituti, senza poi utilizzarli effettivamente. Ma nel momento in cui una società ha, per fare un altro esempio, cinque conti correnti per un totale di affidamenti di un milione di euro e un giro d’affari del valore di due milioni, per il circuito bancario questo soggetto risulta indebitato per il 50% del fatturato. In un caso come questo quello che noi facciamo è anche andare a verificare nel concreto quanta parte delle linee di credito nominali vengono concretamente utilizzate.