Cinquecento milioni al mese destinati alle piccole aziende. Intervistato dal Corriere Economia Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ha sottolineato che quello in corso sarà l’anno del ritorno all’utile anche in Italia, grazie alla ripresa della produzione da parte delle pmi.
“Il flusso netto di crediti da vivi a deteriorati si è stabilizzato – ha spiegato Ghizzoni -. Gli accantonamenti straordinari che abbiamo deciso ci hanno consentito di chiudere con il passato e voltare pagina. Oggi siamo tornati ai livelli di copertura dei crediti problematici che Unicredit aveva prima della crisi: il 52%, ai vertici assoluti in Europa. E il lavoro degli ultimi anni si è tradotto in una buona qualità del nostro portafoglio prestiti più recente. Questo oggi ci permette di avere un tasso di deterioramento molto inferiore a quello dei nostri concorrenti”.
“Solo in Italia – ha rivelato l’ad al giornale – vogliamo erogare, da qui al 2018, 120 miliardi di nuovi finanziamenti. Stiamo inviando, al ritmo di 10 mila al mese, lettere alle imprese offrendo disponibilità per nuovi crediti: siamo pronti a fornire a queste imprese 500 milioni di nuova finanza al mese. Stiamo assistendo ad un ritorno alla domanda di credito per la ricostituzione di scorte ma c’è anche qualche segnale di ripresa degli investimenti. La manifattura italiana sta mostrando confortanti segnali di ripresa come confermato anche dal Purchasing managers index manifatturiero che in Italia a marzo è salito a 52,4 confermando il trend espansivo. Certamente le imprese che hanno saputo innovare e conquistare i mercati esteri godono oggi di un vantaggio competitivo e di una migliore “salute” finanziaria rispetto alle imprese rimaste concentrate sul mercato domestico. Dal 2012 ad oggi abbiamo aiutato 12 mila imprese ad avviare o incrementare la loro attività estera. Ma non trascuriamo assolutamente le nuove idee imprenditoriali: lo scorso anno abbiamo finanziato 7.200 start-up italiane”.