Giordano Guerrieri: “Vi presento ‘Il codice del credito’, libro per imprenditori e consulenti del mondo aziendale”

Il titolo “Il Codice del credito” ricorda il famoso libro di Dan BrownIl codice da Vinci”, ed in effetti anche in questo libro scritto da Giordano Guerrieri e Gianluca Massini Rosati si svelano dei segreti. In particolare, si svela come rendere un’impresa gradita agli istituti bancari.

Quello del credito è, infatti, un tema centrale le imprese in questi tempi: forse mai come oggi è stato difficile accedere al credito, se non grazie alla straordinaria garanzia dello Stato; e mai come oggi professionisti e imprenditori hanno bisogno di denaro per fronteggiare i cambiamenti del mercato, innovare processi e prodotti, rispondere ai periodi di crisi e crescere fino a raggiungere i propri obiettivi.

Gli autori, nel corso delle pagine, cercano di dare informazioni utili a formare una “consapevolezza creditizia” nel lettore, anche grazie a consigli pratici e call to action, per meglio capire il mondo bancario e ottenere ciò che vuole. Grazie a questo libro si impara a conoscere la terminologia bancaria, per parlare la stessa lingua dell’interlocutore in filiale, e si conoscono gli indici e le procedure utilizzati dagli istituti per decidere le sorti di una pratica creditizia.

Creare “consapevolezza creditizia” vuol dire sapere in anticipo se sia è considerati finanziabili oppure no e su quali aspetti lavorare per diventare graditi all’ente finanziatore. E manuale è ricco di esempi e strumenti pratici per aiutare le banche ad allentare i proverbiali “cordoni della borsa”.

Ne parliamo con uno dei due autori, Giordano Guerrieri, ceo di Soluzione Funding, mediatore
creditizio del gruppo Soluzione Tasse S.p.A, nonché formatore in materia di credito bancario e finanziario e creatore del protocollo Credit Book.

Guerrieri, per descrivere l’obiettivo del libro ho usato la definizione “consapevolezza creditizia”, molto meno usata di quella di educazione finanziaria, è corretta?
Sì, sono d’accordo con questa espressione perché il termine educazione ha come presupposto di partenza quello di non essere educati o allineati alle regole sociali, quindi fa partire già in salita, imponendo di correggere i vecchi schemi comportamentali. Invece la consapevolezza è qualcosa di più interiore e molto più forte dal mio punto di vista. Quindi avere una consapevolezza creditizia è il fine più alto che un imprenditore dovrebbe porsi per cercare di migliorare le sue posizioni creditizie, sfruttando al massimo le proprie potenzialità, in armonia con il suo status economico.

Questo manuale, oltre che per l’utente finale, può essere utile anche ai consulenti creditizi che si affacciano al credito alle aziende per la prima volta?
Questo libro è dedicato in primis agli imprenditori che vogliono colmare il divario che si è creato tra loro e il settore bancario creditizio. Ma sicuramente può essere utile anche a quei consulenti o mediatori che vogliono fare un po’ di ordine e avere una linea guida certa per sostenere e aiutare i loro clienti.

Ipotizziamo che un consulente del credito si trovi ad approcciarsi a un imprenditore che ha letto il “Codice del credito”. Come si troverà?
Si troverà benissimo, se lo avrà letto a sua volta… scherzi a parte, un consulente che non è preparato e allineato a quelle che sono le dinamiche odierne non potrà mai conquistare un incarico da parte di un imprenditore che ne sa più di lui. Oggi rimanere formati e aggiornati è un dovere per entrambe le categorie, se vogliamo far sì che il nostro tessuto economico abbia sostegno dalla finanza. Altrimenti, a mio parere, saranno entrambe destinate a soccombere agli eventi invece di cavalcarli.