Nonostante i valori postiti registrati, però, gli addetti ai lavori preferiscono continuare a non sbilanciarsi sulle concrete prospettive di ripresa. “Una cosa che ci sembra molto evidente è che il recupero e il riassestamento dell’economia del Regno Unito procede ad andatura lenta e incerta”, ha detto nei giorni scorsi il governatore della BoE, Mervyn King. Il numero uno della Old Lady of Threadneedle Street, come gli inglesi chiamano affettuosamente il loro istituto centrale, ha assicurato che la banca è pronta a iniettare liquidità aggiuntiva nella fragile economia britannica se i recenti segnali di recupero dell’economia dovessero svanire.
“La commissione per la politica monetaria (Mpc) valuterà seriamente la possibilità di un ampliamento del piano di acquisti, ma se le condizioni economiche dovessero deteriorarsi allora la Mpc sarà pronta a immettere nuovo denaro nell’economia”, ha spiegato King.
Dopo tre trimestri di performance negative, tra luglio e settembre i principali indicatori economici del Regno Unito hanno mostrato leggeri ma significativi segni di miglioramento. Tuttavia molti esperti hanno sottolineato che il Paese deve ancora misurarsi con i provvedimenti di austerity adottati dal governo e con le minacce collegate alla crisi del debito.
Inoltre il costo di finanziamento per le banche britanniche continua a essere troppo elevato per i cittadini. Il Funding for lending scheme recentemente introdotto dalle autorità serve appunto a far sì che la Bank of England fornisca finanziamenti vantaggiosi agli istituti disposti a concedere mutui ipotecari e prestiti alle imprese. Ma, sostengono gli addetti ai lavori, il tempo passato dalla sua adozione non è ancora sufficiente per capire se la misura stia sortendo gli effetti sperati.