Great place to work Italia presenta le 60 aziende top del 2022

La classifica delle migliori aziende in cui lavorare di Great Place to Work Italia vede al primo posto per la categoria con oltre 500 collaboratori Micron Semiconductor Italia, multinazionale del settore informatico. Seguono American Express Italia, servizi bancari, e in terza posizione Abb Vie Italia, realtà dell’asset biofarmaceutico. Il podio della categoria con un numero di collaboratori compreso tra 150 e 499 è composto interamente da imprese del settore informatico: il gradino più alto è occupato, per il 7° anno consecutivo, da Cisco Systems Italy. Seguono Bending Spoons e Salesforce, la quale conferma la terza posizione di un anno fa. Tra le imprese costituite da un numero di persone compreso tra 50 e 149, mantiene il primo posto Biogen Italia (biotecnologie e prodotti farmaceutici), seguita da Sidea Group (information technology e consulenza it) e da Insight Technology Solutions (servizi ed assistenza per computer). Infine, tra le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 10 e 49 si registra la prima posizione guadagnata da Fluentify, realtà specializzata nell’ambito istruzione e formazione, il secondo posto di Nebulab (settore informatico e consulenza it) e la medaglia di bronzo ottenuta da Storeis, società di consulenza ecommerce e retail.

Sono i principali risultati dell’analisi “Best Workplaces Italia 2022”, effettuata da Great Place to Work Italia, impegnata nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding. Giunta alla sua 21° edizione, la classifica ha analizzato 210 imprese virtuose che, negli ultimi 10 anni, hanno registrato una crescita di fatturato annua pari quasi al 13%, ascoltato 94.000 collaboratori e raccolto 70.000 commenti.

I risultati principali

Il Trust Index, valore relazionato alla fiducia dei singoli collaboratori, del “Best Workplaces Italia 2022” è aumentato dell’1% rispetto a quello del 2021. “Restando sempre in ottica Trust, le aziende italiane si pongono al di sopra della media europea (85%), dietro solo a Germania, Olanda, Finlandia e Danimarca. E ancora, le imprese intervistate, comprese quelle non entrate in classifica, hanno comunque registrato una media di Trust Index intorno al 70% con un salto del +2,5% rispetto al 2021”, si legge nell’analisi.

La parola crescita non riguarda solo la fiducia, ma anche il fatturato: negli ultimi 10 anni, infatti, si registra un incremento annuo pari quasi al 13% per le organizzazioni che sono entrate nella classifica dei Best Workplaces. Entrando ancora più nel dettaglio, il ranking è stato suddiviso e organizzato in 4 categorie differenti sulla base del numero di collaboratori: aziende con oltre 500 collaboratori, con un numero di dipendenti compreso tra 150 e 499, tra 50 e 149 e tra 10 e 49.

I commenti

La classifica è il risultato di un lungo percorso fatto di ricerca e analisi – ha affermato Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia -. Confrontando i risultati ottenuti con quanto raccolto un anno fa, emergono numerosi scenari positivi: i singoli collaboratori registrano meno casi di favoritismo e più situazioni in cui emerge un trattamento imparziale a prescindere dall’età. Inoltre, cresce il numero di responsabili che coinvolgono il proprio team sulle scelte che influiscono poi dal punto vista organizzativo. I settori traino, invece, sono quelli dell’information technology, del manufacturing, dei servizi professionali, finanziari e della farmaceutica. D’altra parte, scarseggiano alcuni settori chiave dell’economia italiana come fashion, retail e food. Per noi professionisti dell’employer branding, il benessere organizzativo è fondamentale perché è la base fondante di un clima aziendale sano e, soprattutto, produttivo per tutti i collaboratori presenti all’interno dei singoli workplace”.

Ascoltare, analizzare, trasformare e celebrare: questi sono e saranno sempre i tratti distintivi del nostro operato – ha aggiunto Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia -. Il mondo del lavoro e delle imprese è sempre più soggetto ad una serie di processi incentrati sulla trasformazione aziendale e sul change management. E proprio questi fattori rendono l’ascolto delle opinioni ancora più importante: al giorno d’oggi non si parla quasi più di soddisfazione, mentre si conferma forte il Trust, ovvero la fiducia sia nei confronti delle persone all’interno delle aziende sia nei confronti del mercato. Restando sulla stessa lunghezza d’onda, l’esperienza risulta un’altra parola chiave perché ogni collaboratore deve essere capito, stimolato, compreso e rispettato proprio come un cliente. Nel corso del 2021, abbiamo anche avviato una collaborazione con Kpmg, ascoltando più di 40mila persone appartenenti a 98 aziende a loro volta provenienti da 8 macrosettori differenti: i risultati hanno poi prodotto un volume dal titolo L’eccellenza nella Employee Experience. A questo seguirà poi a settembre 2022 la seconda edizione di un vero e proprio osservatorio sull’esperienza delle persone all’interno dei luoghi di lavoro che mira a certificare il forte legame tra l’esperienza dei clienti e quella dei collaboratori”.