Groupama Assicurazioni: diversity & inclusion, due manager si raccontano nel libro “Donne controcorrente”

Groupama Assicurazioni LogoDue manager di Groupama Assicurazioni si raccontano in un e-book, nato per valorizzare il ruolo delle donne in azienda e promuovere iniziative di diversity & inclusion. Lo rende noto il gruppo assicurativo, impegnato a portare avanti politiche virtuose di responsabilità sociale d’impresa e sostiene iniziative in grado di valorizzare competenze e abilità dei propri dipendenti, senza distinzione di genere, razza o disabilità, con l’obiettivo di  favorire una cultura inclusiva e volta al cambiamento. 

Laura Roscioni, direttore amministrazione e finanza, e Barbara Pepponi, direttore danni, all’ultimo libro del giornalista Claudio Barnini, dal titolo: Donne controcorrente – cronache di leadership al femminile. Un viaggio attraverso le biografie, i percorsi accademici, le esperienze, le sfide professionali, gli ostacoli e le vittorie di manager controcorrente che oggi si trovano ai vertici aziendali ricoprendo ruoli apicali tipicamente maschili. Donne che ce l’hanno fatta, ma che non smettono di avere aspirazioni e obiettivi.

Certamente da bambina non si sogna di diventare cfo in una grande azienda. Ciò che volevo e che ho sempre desiderato era realizzare me stessa e oggi sono soddisfatta perché faccio un lavoro che amo e che sceglierei mille altre volte ancora, se tornassi indietro – dichiara Laura Roscioni, direttore amministrazione e finanza di Groupama Assicurazioni -. Purtroppo esistono ancora dei pregiudizi, dei condizionamenti legati a stereotipi di genere, ma noto che stiamo facendo grandi passi in avanti in questi ultimi anni. E il merito è proprio delle donne, perché quando si trovano ad occupare dei posti di comando, di norma sono super competenti e quindi basta che inizino a parlare ed ecco che la diffidenza scompare rapidamente e lascia il posto all’ascolto e all’attenzione. I condizionamenti più frenanti si trovano, invece, nel contesto sociale, dove sopravvive ancora l’idea che una donna realizzata professionalmente non potrà mai essere altrettanto realizzata nella propria sfera affettiva e familiare. Queste sono per me le barriere più difficili da abbattere, perché sono quelle che ci alza davanti la società e che purtroppo condizionano maggiormente le giovani donne”.

Le fa eco Barbara Pepponi, direttore danni di Groupama Assicurazioni: “In azienda ho sempre visto fare scelte molto equilibrate nel nome delle pari opportunità: ne è prova il fatto che da ormai 10 anni nel Comitato di Direzione siedano molte donne; oggi siamo 4. Effetto del cambiamento dei tempi, per fortuna, in quanto una volta il mondo assicurativo era molto ‘maschile’ e le donne erano relegate a ruoli di staff. Adesso le cose sono molto cambiate ed anche il mondo delle assicurazioni si è ‘femminilizzato’. Non credo che esistano lavori adatti ad un genere piuttosto che ad un altro; credo però che le ragazze siano bravissime a scuola, ma poi non siano sufficientemente ambiziose quando si tratta di scegliere un lavoro, di scegliere per la vita. Escludere a priori la carriera piuttosto che la famiglia significa tarparsi le ali. Ed è un vero peccato, una perdita per l’intero Paese. Per questo, mi auguro che anche altre aziende continuino ad investire molto per valorizzare e gratificare le giovani, dando loro sicurezza e fiducia che la conciliazione tra vita familiare e professionale sia fattibile. Del resto, se ce l’hanno fatta in tante significa che si può fare”.

A testimonianza dell’impegno profuso nell’attuare politiche virtuose di gestione del personale, Groupama Assicurazioni ha ottenuto la certificazione “top employer” per il 7°anno consecutivo, riconfermandosi un esempio di eccellenza hr per le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti.

Nel 2020, infine, l’azienda è stata tra le 150 imprese firmatarie del manifesto di Valore D, la prima associazione di imprese in Italia che da dieci anni si impegna per l’equilibrio di genere nelle organizzazioni e nel nostro Paese, per sostenere il ruolo delle donne in azienda e promuovere nuove politiche di inclusione.