Il presidente nazionale Fimaa Valerio Angeletti, il presidente nazionale SIMEDIA/ALE/UGL Severino Oliva il segretario generale NIDiL/CGIL Roberto D’Andrea, il presidente nazionale FENAMEC/FeLSA/CISL Marcello Frasca, e il segretario nazionale UILCA/UIL Maria Teresa Ruzza, assieme al segretario generale R12/UILCA/UIL Piero Antonio Billo’, al segretario generale Fimaa Rossano Asciolla, al segretario nazionale ALE/UGL Giancarlo Bergamo, e al segretario nazionale FENAMEC/FeLSA/CISL Alessandro Lotti, hanno scritto due lettere, una indirizzata ai presidenti dei Gruppi Parlamentari del Senato della Repubblica e una ai presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.
Negli scritti i sindacati esprimono grande preoccupazione circa l’iter del 2° correttivo del D.Lgs.141/2010 di riforma del mercato del credito, in particolare per quanto attiene alla figura del collaboratore dei mediatori creditizi e degli agenti in attività finanziaria: il testo trasmesso dal Governo alle Commissioni parlamentari per il previsto parere prevede, infatti, per tale figura l’esclusiva applicazione del contratto di agenzia di cui all’art.1742 c.c., in contrasto con il parere del Ministero del Lavoro, che ha dichiarato che “appare inopportuna, oltre che non corretta sul piano giuridico, l’impostazione normativa dell’obbligo di adottare per il collaboratore un tipo contrattuale predefinito”.
Inoltre hanno sottolineato, in una nota, che “nell’ambito dell’autonomia contrattuale loro garantita dall’art. 41 della Costituzione, hanno in fase avanzata una trattativa per la regolamentazione collettiva del rapporto di lavoro tra i mediatori creditizi, o agenti in attività finanziaria, e i loro collaboratori”.
Gli autori delle lettere ritengono che “nel testo del 2° correttivo, così come formulata, privi i collaboratori del settore di tutele e di diritti contrattuali e crei nel settore ulteriori criticità e possibili rischi sul versante occupazionale, senza peraltro realizzare maggiori tutele per i consumatori; che occorra invece puntare sull’impegno dei mediatori creditizi/agenti in attività finanziaria su una formazione più ampia rispetto a quella minima prevista dalla legge, per ottenere una sempre maggiore crescita professionale del collaboratore e realizzare così una adeguata tutela del consumatore nel mercato del credito”.
Infine si auspicano “un pronto intervento del Governo, affinché il testo del 2° correttivo venga modificato tenendo conto del parere espresso dal Ministero del Lavoro e venga restituito all’autonomia contrattuale delle parti sociali il potere di regolamentare il rapporto di lavoro dei collaboratori che opereranno nel riformato mercato del credito”.